Case di riposo: 37 ospiti positivi, casi contenuti nel Veneto Orientale
Su circa 1200, il 3% del totale, un dato tra i più bassi del Veneto considerato tra l'altro che la media regionale si attesta sul 6,4%.
Ad oggi su circa 1200 ospiti delle case di riposo solo 37 sono risultati positivi al coronavirus, ossia il 3% del totale, un dato tra i più bassi del Veneto considerato tra l'altro che la media regionale si attesta sul 6,4%. Le case di riposo ove non si registra nessun contagio sono 11 su 13, pari al 85%, e anche in questo caso si tratta di una percentuale molto più alta della media regionale che si attesta al 74,4% delle strutture prive di positività da covid-19.
Altrettanto importanti sono le indagini eseguite sugli ospiti delle strutture: 1800 screening (su 1200 ospiti) dall’avvio dell’emergenza sanitaria, e i giorni scorsi è iniziato il secondo ciclo di screening che coinvolgerà nuovamente le 13 strutture presenti in questo territorio. Ovviamente gli screening hanno interessato ed interesseranno anche il personale dipendente delle stesse strutture: 1500 le indagini eseguite in questo caso, le quali hanno evidenziato che l'1,6% dei 1100 operatori è positivo.
Gli ospiti e gli operatori covid-positivi sono stati posti in isolamento e stanno bene, pur considerata la ragguardevole età degli anziani che quasi sempre già presentano patologie di base.
<<Di fatto, se si esclude la struttura di Cinto Caomaggiore che è stata volutamente attivata come centro per accogliere pazienti covid positivi dimessi dall'ospedale e in via di guarigione – osserva il direttore dei servizi sociosanitari, Mauro Filippi – allo stato attuale i contagi riguardano una sola struttura, la Residenza Francescon, ove si è manifestato un focolaio>>.
<<Focolaio - continua Filippi – che si sviluppa facilmente in presenza di persone anziane che riescono con fatica a rimanere isolati e questo è comprensibile perché hanno bisogno anche di muoversi, non sopportano facilmente l'uso delle mascherine e soprattutto in presenza di demenza riescono con difficoltà a rispettare le regole dell’isolamento sociale. Questo ha portato ad una rapida diffusione del virus tra gli ospiti di uno stesso nucleo e purtroppo ad alcuni decessi di anziani che presentavano già diverse patologie croniche di base. La situazione è stata gestita correttamente, applicando da subito le indicazioni di sanità pubblica più opportune, in potenziamento al personale già presente sono stati reclutati infermieri e operatori socio sanitari, alcuni operatori sono stati inviati anche dall’Ulss4>>.
La presenza del virus non ha bloccato l'attività di tutti i giorni, gli ospiti vengono assistiti con cura dal personale dei centri per anziani, i contatti con le famiglie sono garantite con le tecnologie più moderne, sono quotidiani poi i rapporti tra Ulss e Regione Veneto nel monitorare la situazione e periodicamente con tutte le direzioni delle case di riposo e l'azienda per un coordinamento attivo rispetto all’andamento dell’epidemia. <<Le case di riposo - afferma il direttore generale Carlo Bramezza - sono strutture importanti per il nostro territorio, per i nostri anziani, vogliamo che funzionino al meglio e per questo lavoriamo da anni a stretto contatto con loro, con i medici di famiglia che seguono gli assistiti, condividiamo i percorsi, i protocolli e le modalità operative, ed i buoni risultati si vedono anche adesso, con l’epidemia da coronavirus>>.
Nel frattempo continuano forniture dei dispositivi di protezione individuale per le strutture che ne erano sprovviste, poi la formazione in merito alla gestione dei casi da isolamento e la valutazione sul posto delle soluzioni logistiche ed organizzative più adatte rispetto alle caratteristiche della struttura stessa, e il continuo aggiornamento in merito alle direttive e istruzioni operative regionali e nazionali. E’ stato anche predisposto ed avviato il Piano di Sanità Pubblica voluto dalla Regione Veneto che viene attuato da un team di esperti riuniti nell’Unità di valutazione e del Rischio. Un ulteriore supporto dell’assistenza agli ospiti della case di riposo è dato infine dalle USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale attivate dall’Ulss4, le quali seguono anche gli ospiti in isolamento delle case di riposo oltre che le persone a domicilio.
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