A4, sub-lotti Portogruaro-San Stino-San Donà di Piave e nuovo casello Alvisopoli-Bibione bloccati
Terza corsia: si attende il passaggio da Autovie a Newco
I 22 sindaci della Venezia Orientale continuano a chiedere con determinazione il completamento della terza corsia della A4 anche nel tratto da Portogruaro a San Donà di Piave nonché la realizzazione del nuovo casello di Alvisopoli-Bibione» dichiara Gianluca Falcomer, sindaco di Cinto Caomaggiore e presidente della Conferenza che li coordina. «Stiamo sollecitando le amministrazioni delle Regioni Veneto e Friuli VG ad operare in tal senso. Sappiamo che gli assessori regionali si sono incontrati, anche se non conosciamo ancora i provvedimenti presi». Falcomer ha ribadito che i ripetuti incidenti, con i rallentamenti, gli incolonnamenti ed i blocchi del traffico autostradale, costituiscono un problema di ordine pubblico da affrontare ed avviare a soluzione. Per questo è stato nominato il commissario, che oggi è il governatore del Friuli VG, Fedriga. «Queste emergenze devono essere superate una volta per tutte» ha concluso.
SESTO MORTO DA INIZIO ANNO E’ questa la tragica conseguenza dell’ennesimo incidente, verificatosi nel pomeriggio del 28 maggio scorso, sul tratto dell’A4 tra San Stino di Livenza e Portogruaro, in direzione Trieste. Oltre alla insopportabile perdita di un’altra vita umana, ci sono state le abituali conseguenze: blocco del traffico a San Stino, chiusura e deviazione sulla viabilità ordinaria, lunghissime code a partire da San Donà di Piave. La situazione è tornata alla normalità solo verso sera. La stampa quotidiana nell’immediato ha parlato di un "tratto d’asfalto maledetto". Bisogna, però, ricordare la situazione strutturale di pericolo costituito ancora dalle due corsie: una lunghissima strettoia di 27 Km e l’effetto imbuto con accumulo dei veicoli che vi arrivano da un tratto già a tre corsie.
Lo scenario del traffico che si prospetta per i prossimi anni è molto preoccupante perché il tratto di 27 Km tra Portogruaro e San Donà di Piave sarà ancora a due corsie e continuerà ad avere l’aspetto di una lunghissima strettoia, con il pericoloso effetto imbuto con accumulo dei veicoli che vi arrivano da entrambi i versanti, dove le tre corsie sono già una realtà: sia dal Passante di Mestre a San Donà che da Palmanova a Portogruaro, quando nel 2022 le tre corsie di marcia saranno completate anche per il sub-lotto terminale. «Questa situazione deve essere risolta» dichiara Francesca Zottis, consigliera della Regione Veneto. «Costituisce un grave pericolo. L’alternanza della larghezza dell’autostrada è stato un errore madornale dal punto di vista della tecnica dei trasporti».
La realizzazione della terza corsia nei sub-lotti tra Portogruaro, San Stino e San Donà di Piave e la costruzione del nuovo casello di Alvisopoli-Bibione sono per il momento bloccate, in attesa del passaggio effettivo della concessione autostradale da Autovie Venete alla newco Società Autostrade Alto Adriatico, (SAAA) interamente pubblica, controllata dalle Regioni Friuli VG e Veneto, soci rispettivamente al 67% ed al 33%. Solo dopo il subentro nella concessione la newco potrà aggiornare il Piano economico finanziario della concessione trentennale ed i programmi per ottenere il credito da parte dei soggetti finanziatori.
L’operazione di subentro sta andando per le lunghe anche a causa dei due ricorsi promossi nei mesi scorsi da Autovie Venete al TAR del Lazio contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sui criteri di quantificazione dell’indennizzo. Il fatto sta emergendo proprio in queste settimane, dopo l’iniziativa dei sindaci della Venezia Orientale. Dei ricorsi in effetti parlava anche la relazione all’Assemblea degli azionisti Autovie Venete che lo lo scorso 28 aprile ha approvato il Bilancio 2020. Il presidente Maurizio Paniz riferiva di «potenziali effetti negativi" in "relazione alla procedura di trasferimento della concessione" autostradale alla Newco». Alla notizia però non è stata data la rilevanza che meritava. Le due Regioni ed il Ministero devono rimuovere questo ostacolo, che rischia di instradare su un vicolo cieco il completamento della terza corsia.
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