Manlio Moro campione d'Europa nell'inseguimento a squadre
Il jet di Azzano Decimo trionfa in azzurro e avvicina il sogno olimpico
anlio-jet ha colpito ancora. Il ventenne di Azzano Decimo Manlio Moro ha implementato il suo personale guardaroba con la maglia di campione europeo élite da terzo uomo del quartetto della nazionale italiana. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono sempre più vicini.
Manlio, ormai non riesci più a sorprendere: sei un’autentica realtà. "Sono veramente contento. Dopo il mondiale che l’anno scorso non siamo riusciti a conquistare, per noi tutti si è trattato di una prestigiosa rivincita. Il campionato europeo di Grenchen, infatti, è stato competitivo quanto il mondiale, la qualità è la stessa e i quartetti candidati alla vittoria sono tutti del nostro continente. Sono fiero del contributo che sono riuscito a dare, entrando in squadra in semifinale e in finale. Devo dire che Ganna e Milan si sono presentati in ottima condizione ma contribuire a vincere l’Europeo è sempre stato il mio sogno".
A 20 anni sei stabilmente nel firmamento internazionale della pista.
Non me ne sono ancora reso conto. Due anni fa avrei messo la firma: argento ai mondiali, oro agli europei élite e under 23 oltre ai bronzi nell’inseguimento individuale in entrambe le rassegne continentali. Forse è meglio che continui a non capacitarmene.
Scommetto che il momento più emozionante è quello che precede la partenza e quello più stressante viene successivamente alla prestazione.
Esattamente! Si prova più emozione nei 50 secondi che precedono la partenza dall’avvio del timer che nei 4 minuti scarsi della gara. Dopo la partenza, dai tutto fino alla fine. Nel mentre è tutto così euforico che ti sembra di non averlo nemmeno vissuto. Il cervello stacca, è una cosa difficile da spiegare, è strano e indescrivibile. Non hai il tempo di pensare. In finale siamo stati praticamente perfetti, perfino più veloci della tabella prefissata. Abbiamo stabilito il record della pista con un ottimo tempo (3:47.667) essendo solo a febbraio le prospettive sono buone. Lo stress degli impegni post gara? Fanno parte del gioco ma non mi sono ancora ripreso.
Per il quartetto Parigi è sempre più vicina. Quali prospettive pensi di avere nell’individuale?
Chiaramente centrare le Olimpiadi con il quartetto rimane l’obiettivo più importante. Agli Europei nel torneo dell’individuale mi sono presentato provato, un po’ per la prestazione della sera prima nella finale del quartetto, un po’ per l’influenza che ha colpito il clan azzurro. Pur avendo segnato il mio secondo tempo di sempre e ottenuto il settimo posto, sono consapevole che devo lavorare nel corso della stagione perché ho margini di miglioramento.
Gli allori internazionali di quanto hanno fatto crescere la tua popolarità?
Il segnale è dato dall’interesse dei media nazionali ma la cosa che fa più piacere è sapere che amici, parenti e compaesani stanno tutti attaccati alla tv a fare il tifo per me.
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