Burida Dragonboat & Canoe Festival, pagaiate per la prevenzione
L’evento si tiene da venerdì 26 a domenica 28 aprile con le squadre di donne operate di tumore al seno
La Libertas Provinciale di Pordenone e il Gruppo Kayak Canoa Cordenons coronano finalmente un sogno. Dopo anni di grandi e piccole battaglie superate fianco a fianco, con il supporto del comune di Porcia, del Rotary Club Pordenone Alto Livenza e del comune di Pordenone sono riusciti a dare nuova vita al lago della Burida che da venerdì 26 a domenica 28 aprile diventerà il campo di gara per il Burida Dragonboat & Canoe Festival, che accoglierà centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero.
«Festival e non Campionato, perché innanzitutto vogliamo fare festa» ha precisato Mauro Baron durante la conferenza stampa nel municipio di Porcia in presenza del sindaco Giuseppe Gaiarin, dell’assessore allo sport del Comune di Pordenone Walter De Bortoli, del presidente della Libertas Provinciale Ivo Neri, del rappresentante del CONI Antonio Iossa, del gruppo Drago Rosa Burida formato dalle donne dell’ANDOS principali attrici della manifestazione, dell’Associazione Lago Burida rappresentata da Ivo Zoat, dal Rotary Club, il CRO, la Lega Italiana Lotta ai Tumori, e dai rappresentanti delle aziende che hanno sostenuto l’iniziativa: BCCPordenonese,Palazzetti, Electrolux.
PER/CON CHI La manifestazione è rivolta alle squadre di donne operate di tumore al seno che attuano la disciplina del dragon boat, ma è anche aperta a tutte le altre categorie maschili e femminili per le specialità di dragon boat, kayak, canoa, SUP, ed in particolare alle categorie paralimpiche. È prevista anche una categoria “Corporate”, per le aziende che vogliono mettersi in gioco. Le iscrizioni saranno aperte fino a sabato 20 aprile.
PROGRAMMA L’evento sarà inaugurato il venerdì, alle 19, con la sfilata di un dragone di 25 metri, accompagnato da musiche e danze orientali, da piazza XX Settembre alla Loggia del Municipio di Pordenone.Il sabato mattina, dopo le prove libere gli organizzatori offrono una visita guidata per la città di Pordenone; dalle 15 si entra invece nel vivo della manifestazione con le gare dei 2.000 m. L’ultima giornata ci saranno invece le gare sui 200 m per tutte le specialità. In un progetto così ambizioso, non poteva mancare una grande madrina. La due volte vicecampionessa olimpica di tennistavolo Pamela Pezzutto ha infatti sposato la causa con lo stesso entusiasmo degli organizzatori, perché, ha sottolineato, «attraverso lo sport si può superare la disabilità, guarire dalla malattia e andare avanti nella vita di tutti i giorni».
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