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Basket, Eleonora Carrer ad Azzano con ambizioni di successo

E’ la sola coach donna a guidare una formazione in serie D in Fvg. "Sono sempre stata l’unica dai tempi del campetto: non è un peso, ma orgoglio"

Basket, Eleonora Carrer ad Azzano con ambizioni di successo

Eleonora Carrer sarà la prima donna ad allenare in serie D Fvg: nella prossima stagione guiderà Azzano Decimo, una delle candidate principali alla promozione. Dopo una carriera importante da giocatrice, si è tolta belle soddisfazioni anche in panchina: ora è pronta a una nuova sfida, che affronta con consapevolezza e ambizione perché sogna di calcare palcoscenici ancora più prestigiosi.
E’ l’unica donna ad allenare in serie D Fvg: cosa significa per lei?
Sono sempre stata l’unica: al campetto, ai corsi per istruttore e allenatore. È ’normale’, non mi pesa, anzi, mi inorgoglisce perché so che posso competere con i maschi. Il basket, purtroppo, è considerato uno sport solo maschile, tante bambine nemmeno sanno che possono giocare. Questo mi rattrista.
Il suo percorso, sia come giocatrice che come coach, è però importante.
Sì, ho giocato a un buon livello e come allenatrice mi sono tolta soddisfazioni. Ho scelto di allenare una squadra maschile ad Azzano per ragioni di famiglia: per un team femminile sarei dovuta andare a Trieste o in altre città. Per me questo è un punto di partenza, non voglio fermarmi perché l’ambizione è allenare in una serie maggiore.
Qual è la sua idea di basket?
Per i giocatori che avrò a disposizione la prossima stagione e per la mia concezione, il perno è una difesa forte. Mi piace preparare la partita, andrò a vedere gli avversari anche per capire come mescolare diversi tipi di difesa: da questo punto di vista, sono molto tattica. La difesa è importante, ma ho giocatori con punti nelle mani: cercherò di indirizzarmi in base alle loro peculiarità, l’idea di partenza è un gioco veloce per attaccare il ferro in pochi secondi.
Gli addetti ai lavori sostengono che Azzano Decimo sia la favorita per la promozione.
Il roster è buono, sulla carta possiamo essere i favoriti ma, come sempre, lo dovremo dimostrare in campo. Dovremo essere bravi ad amalgamare il gruppo: tanti sono amici fuori dal campo, ma sul parquet è un’altra cosa. La squadra è forte, ma nuova, giocheremo assieme per la prima volta. Sappiamo di poter far bene, ma il nostro obiettivo numero uno non è la promozione.
Qual è lo stato di salute del basket pordenonese?
Sta bene dalla C silver, dalla serie D in su; a livello femminile, in regione, Trieste sta facendo molto bene, avendo conquistato la A2. I numeri sono buoni, anche se sono calati con la pandemia e diversi giovani hanno smesso: il Covid gli ha fatto passare la voglia.
Cosa bisognerebbe fare per riportarli in palestra?
Alleno giocatori che non sanno chi è Gianmarco Pozzecco, il ct della Nazionale... Servirebbe maggiore comunicazione attorno al basket.
Cosa manca al territorio per avere una squadra in campionati più prestigiosi?
Ha bisogno di continuità. Negli anni ho visto tanti cambiamenti, serve più solidità, ma la base è solida. Servono, poi, aziende importanti che decidano di investire nel basket. La passione per la pallacanestro qui non manca: sarebbe bello rivedere il palazzo pieno.
Guarda più volentieri l’Eurolega o la Nba?
Senza ombra di dubbio l’Eurolega.

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