Speciali
stampa

L’ultimo rapporto Cisf è un autentico grido d’allarme

Pastorale famiglia e vita

L’ultimo rapporto  Cisf è un autentico grido d’allarme

 

 

 

 

Il nuovo rapporto CISF, La famiglia nella società post-familiare (nel sito cisf.famigliacristiana.it ottimi abstract e una presentazione video con interventi di altissimo livello), ci raggiunge in un periodo molto particolare. L’esperienza del lockdown ci ha fatto toccare con mano che quanto possiamo ritenere ovvio nella vita - stringersi la mano, abbracciarsi, uscire di casa liberamente, incontrarsi come/dove/quando si vuole - non è scontato per niente. C’è qualcosa di importante che normalmente non attira l’attenzione e che può venir meno da un momento all’altro.

Il rapporto CISF ci dice che la famiglia rientra in questa categoria: è importante, perché produce capitale umano e beni relazionali, non è oggetto di grande attenzione se non tra gli specialisti (basti pensare alla fatica per arrivare all’assegno unico per i figli), sta venendo meno, tanto da far parlare di una società "post-familiare": in Italia stanno aumentando le persone sole, le coppie senza figli, i divorzi; diminuiscono i matrimoni, ben 1/3 dei giovani intervistati non vuole sposarsi, 1/4 non vuole figli. In sintesi, dice il rapporto, non c’è solo un Global Warming che minaccia la nostra casa comune, la Terra, ma c’è anche un Family Warming che sta facendo evaporare le nostre case comuni, le famiglie: quelle con più di due elementi sono solo il 39% del totale.

Le tecnologie biologiche e quelle comunicative stanno accelerando un processo di giochi relazionali che rendono sempre più impersonali i rapporti. Sta svanendo, evaporando appunto, il genoma stesso della famiglia, cioè l’insieme degli elementi che costituiscono la sua struttura di base: dono, reciprocità, sessualità di coppia, generatività. Basti guardare, con il metro della statistica, l’ultimo elemento.

Il calo della natalità nel nostro Paese è a livelli drammatici: fattori economici e culturali stanno remando contro la capacità rigenerativa della società. Da almeno sette anni registriamo a ogni rapporto ISTAT sulla natalità un record negativo che batte il precedente: siamo "in caduta libera", dice qualcuno.

Su un piano concretissimo, gli attuali sistemi pensionistici e sanitari saranno insostenibili.

Su un piano culturale e prospettico, c’è poca proiezione nel futuro. L’idea di sostenibilità, che in campo ambientale si è affermata da tempo, non è ancora presente nel nostro modo di guardare la famiglia di oggi in rapporto all’umanità di domani.

Perché si possa alzare lo sguardo e alimentare la speranza che diventa rigenerativa dei rapporti e generativa di nuove vite occorre cambiare il sistema fiscale, rendere il welfare amico della famiglia, operare a livello educativo fin dalla scuola.

Occorre recuperare, accanto al valore indiscutibile dell’individuo e dei suoi diritti, il valore della famiglia e dei suoi diritti. Dare cittadinanza alla famiglia significa riconoscere che la società non è composta solo da individui, ma anche dalle realtà relazionali nelle quali gli individui - le persone - nascono, crescono, si formano, si realizzano, la famiglia in primis. I beni relazionali sono beni reali che vanno visti, riconosciuti, sostenuti, promossi.

Quello che ci arriva dal rapporto CISF è un autentico grido di allarme. Ascoltarlo, per riflettere e agire, è un compito non solo della società civile, ma anche del mondo ecclesiale.

Sì, perché l’esperienza del lockdown ci ha insegnato che, nel ritmo delle attività pastorali abitudinarie, ci può sfuggire qualcosa di essenziale, qualcosa che davamo per scontato, ma che scontato non lo è più, da tempo. Ci ha insegnato anche che quello della prova è tempo di scelta: a cosa vogliamo dare più importanza?

Fonte: Comunicato stampa
L’ultimo rapporto Cisf è un autentico grido d’allarme
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento