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Ist. Comprensivo Pordenone Sud e l'esperienza delle elementari

Armida Muz, dirigente dell’Istituto Comprensivo "Pordenone Sud, racconta l'esperienza dei più piccoli delle elementari "Forse i più penalizzati" dalla emergenza del Coronavirus

Parole chiave: Pordenone (796), Scuola (123), Coronavirus (232)
 Ist. Comprensivo Pordenone Sud e l'esperienza delle elementari

Solitamente a scuola si attende con ansia il mese di maggio. Ancora un paio di settimane a giugno e poi sarà vacanza! Nel 2020 invece negli ultimi giorni di febbraio un invisibile terribile nemico, il coronavirus, ha impedito i contatti. Dopo l’iniziale sgomento si è ricorsi alla scuola a distanza. Ma non è stata più la stessa scuola. Abbiamo interpellato al telefono la dirigente dell’Istituto Comprensivo "Pordenone Sud", dott.ssa Armida Muz, gentilmente disponibile per spiegarci cosa si potrà dire che è mancato in questo strano anno scolastico. La dott.ssa Muz dirige tre scuole dell’infanzia, quattro primarie, una secondaria di primo grado.
Ci focalizziamo sugli alunni della classe prima delle primarie. "In quest’anno non avranno terminato completamente il percorso formativo, rimarranno dei problemi a livello di socialità, nella gestione delle regole, nel destreggiarsi con una figura terza, il docente. Gli psicologi sostengono che è necessario favorire la socialità, la chiusura è deleteria, soprattutto per chi non ha fratelli e vive solo con adulti. In prima poi il mese di gennaio costituisce uno spartiacque: nell’apprendimento si iniziano a raccogliere i frutti dei semi gettati nei mesi precedenti. Si legge la parola, la frase intera, si rafforza la lettoscrittura. Verranno a mancare il rafforzamento e il consolidamento della sintesi sillabica. Mancherà anche la soddisfazione di dimostrare le competenze acquisite".
La dott.ssa Muz amplia il discorso, coinvolgendo le classi seconde e terze. "In questa fase i bambini non sono ancora del tutto autonomi, soprattutto se i genitori per problemi di lavoro non sono disponibili. Si accentuano quindi le differenze. Solo la scuola in presenza è democratica. L’insegnante è vicino al bambino, tutti, anche gli stranieri sviluppano il linguaggio".
Passiamo alle classi quinte, quelle che a settembre faranno un salto importante. "Con mia sorpresa ho visto le classi quinte molto bene. I genitori mi confermano che l’accesso agli appuntamenti con la scuola a distanza sono stati gestiti in modo autonomo, sia nell’attività sincrona che in quella asincrona. Sono stati tutti molto motivati, nelle video lezioni, nelle letture, rielaborazioni e compiti. Rari i casi con difficoltà, subito superate. Bravissimi gli insegnanti. Ovviamente è mancata la relazione, anche nelle quinte. In questo frangente negativo sono emerse le collaborazioni con i genitori e soprattutto il ruolo dei rappresentanti di classe, che hanno costituito una cinghia di trasmissione tra insegnanti, alunni e genitori. Sono stati di supporto per l’accesso alle tecnologie per alcuni genitori. Li hanno raggiunti tutti. Una comunità anche i genitori".
Alcune considerazioni la dott.ssa Muz le riserva alla Scuola dell’Infanzia, quella forse che sta pagando il prezzo più alto. "La nostra è una scuola all’avanguardia. Per i bambini tante scoperte emozionali, la scuola nel bosco! Toccare ogni giorno materiali diversi, anche di recupero. Riflessioni. L’espressione con il corpo".
Bellissime le considerazioni finali della Dirigente. "Saranno mancati lo sviluppo motorio, la prossimità. Le ricreazioni. Sapesse, qui in giardino in quei momenti era tutto un rincorrersi, un gridare!".
Maria Luisa Gaspardo Agosti

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