Coldiretti Pordenone: esempi concreti di alcune aziende familiari
La terra ha dato i suoi buoni frutti e sono quasi sparite le cimici devastatrici
Le costanti precipitazioni dei mesi di luglio e agosto delle scorsa estate sono state molto preziose per l’agricoltura tanto che stiamo concludendo un’annata positiva per la quasi totalità dei raccolti. L’andamento meteorologico, superata la primavera in parte piovosa, è stato quasi sempre in linea con le esigenze delle varie coltivazioni.
E per quanto riguarda il problema delle cimici, vero flagello per tanta parte dei raccolti? Sembra che la vespetta Samurai abbia fatto egregiamente il suo dovere, se è da attribuirle la drastica riduzione dei voraci insetti. Lo confermano alcuni operatori del settore che non sono stati disturbati fino ai primi di settembre, quando sono comparsi alcuni esemplari dei temuti invasori.
Monica Martini, che con il fratello Silvio conduce un’azienda agricola di ortaggi e frutta a Villa d’Arco di Cordenons, racconta che durante il lockdown primaverile con molto sacrificio sono riusciti a collocare i loro prodotti, rigorosamente biologici, mediante consegne a domicilio. Di solito sono messi in vendita in loco presso l’azienda, nei mercati settimanali e rionali e in Campagna Amica.
Con le piogge primaverili si sono rovinati i primi raccolti, ma il terreno ghiaioso ha ridotto i danni della piovosità abbondante. Successivamente è stata migliore la produzione di mele, pere e susine. Attualmente si sovrappongono in serra i prodotti autunnali con i primi invernali, pertanto il lavoro è particolarmente intenso.
Marco De Munari, di San Vito al Tagliamento osserva che l’annata è stata molto più positiva rispetto allo scorso anno per merito della quasi scomparsa della cimice. Si attende il responso degli studiosi per capire se questo fatto molto positivo sia da attribuire alla piccola vespa Samurai.
Quest’anno non ci si può lamentare né della qualità né della quantità dei prodotti agricoli. L’annata è stata complessivamente positiva per quanto riguarda le colture, mentre il coronavirus ha complicato i rapporti con il personale, soprattutto nel periodo di necessità della manodopera stagionale, quando è stato difficile reperire i lavoratori.
Erica Da Pieve, di Porcia, entra subito nel vivo del buon andamento dell’annata nella sua azienda ortofrutticola anche per quanto si riferisce alla vendita dei prodotti che arrivano direttamente dai campi anche in tempo ci Covid. Anche nel periodo autunnale continua ad essere soddisfacente la produzione di broccoli, cavoli, zucche, porro e radicchio. E’ stato pure proficua la coltivazione di canna sativa destinata all’uso alimentare o farmaceutico.
Gianluca Bortolini di Dardago, coltivatore di cereali, osserva che la produzione quest’anno è stata sicuramente buona, ma resta sempre il notevole problema della scarsa remunerazione dei prodotti venduti che non tiene conto del lavoro né della spesa sostenuta per sementi e concimi.
Anche il presidente della Coldiretti, Matteo Zolin, sottolinea come il prezzo di cereali, uva e frutta non compensi i costi della produzione.
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