Autostrade di morte: quattro testate denunciano la pericolosità della A4
Gli incidenti in A4 e le code per lavori o conseguenti ad uscite obbligatorie causa sinistri, anche mortali, sono un filo rosso che accompagna da anni la A4. Prima più concentrate sul tratto friulano, ora su quello veneto. Medesima la causa: i lavori per la terza corsia. Uniti ai comportamenti scorretti e imprudenti di chi guida. Ma avere a che fare con restringimenti, imbuti, rallentamenti non aiuta un traffico veicolare che, dopo il calo del Covid, ha ripreso tutta la sua corsa. Per questo quattro settimanali del Triveneto (Il Popolo, L’Azione di Vittorio Veneto, Gente Venta di Venezia e La Vita del Popolo di Treviso) i cui territori soffrono maggiormente, si sono uniti per raccontare come stanno le cose.
Pubblichiamo alcuni stralci degli articoli che danno vita allo speciale condiviso da 4 testate dei settimanali diocesani del Nordest. Lo si legge interamente sul cartaceo
1. "IL TRATTO MALEDETTO" Portogruaro-San Donà
....Ma ad aumentare i rischi ci sono talora le condizioni di una viabilità non adeguata, trascurata.
L’esempio più eclatante e drammatico è quello della autostrada A4 a cavallo tra Veneto e Friuli, dove le due corsie sono da decenni insufficienti al transito di una quantità sempre più grande di veicoli.
Per rimediare, da una dozzina d’anni, sono in corso i lavori per la terza corsia, realizzata in vari tratti, tranne quello "maledetto", da San Donà a Portogruaro, dove i restringimenti e i cantieri causano sistematicamente rallentamenti e incidenti, anche gravissimi.
È una questione drammatica, con la prospettiva che il "bollettino di guerra" continui ad allungarsi per altri 4-5 anni, considerato che nel cronoprogramma attuale si prevedono cantieri fino al 2026 o 2027.
È una prospettiva inaccettabile.
La politica, la società civile, e anche la Chiesa locale, non possono restare indifferenti, né rassegnarsi a continuare a contare le vittime, a sopportare disagi pesanti per chi è al volante come per i territori attraversati.... (Don Alessio Magoga, direttore de L'Azione di Vittorio Veneto
2. ANCHE LA VICEPRESIDENTE DEL VENETO DE BERTI NON NASCONDE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE IN A4
(Il Popolo pubblica l'intervista alla viceprersidente del Veneto, Elisa De Berti, ne oubblichiamo uno stralcio e rimandiamo al cartaceo per il testo intero)
La Vicepresidente e Assessore ai lavori pubblici della Regione Veneto, Elisa De Berti, non nasconde la gravità della situazione della A4 e chiarisce che entro il 2026 dovrebbe essere conclusa la terza corsia sull’intera tratta Venezia Trieste.
Assessore, la marcia dei sindaci del 29 ottobre per la sicurezza stradale ha drammaticamente sottolineato i pericoli della A4 non ancora interamente a tre corsie. Come valuta la situazione?
Tutto quello che si doveva fare è stato fatto. Stiamo proseguendo con il rinnovo della concessione autostradale trentennale. I sindaci fanno bene a tenere alta l’attenzione sulla situazione che vede un imbuto nel tratto tra San Donà e Portogruaro, l’ultimo tratto di terza corsia da realizzare. La strada però non è tutto, non basta adeguare la struttura, serve che ci sia sempre la massima attenzione da parte degli automobilisti. Dire che l’autostrada uccide, non è sempre corretto.
Poi qual è il cronoprogramma?
Per procedere alla realizzazione della terza corsia prioritario è il rinnovo del ruolo di commissario a Massimiliano Fedriga. Poi la concessione dovrebbe passare alla nuova società, alla Società autostrade alto adriatico, interamente pubblica, nel gennaio 2023, e a metà 2023 dovrebbe esserci il bando per l’ultimo tratto di terza corsia da San Donà a Portogruaro, con inizio dei lavori nel 2024. Lavori che dureranno un paio d’anni. L’esito finale si dovrebbe avere nel 2026.
Mariano Montagnin Vita del Popolo
3. IL SINDACO DI CESSALTO: Problemi dei tratti coinvolti: incidenti, code in autostrada e viabilità ordinaria intasata
Cessalto, poco meno di quattromila abitanti, è tra i Comuni lungo la tratta veneto-friulana della A4 che più patiscono gli effetti collaterali conseguenti ad un’autostrada non più adatta alla mole del traffico che ci transita, come anche i disagi derivanti dai lavori per la realizzazione della terza corsia. A parlacene è Emanuele Crosato, sindaco di Cessalto dal giugno scorso.
A settembre a Cessalto, lungo l’autostrada, c’è stata una messa in memoria delle vittime della strada, celebrata dal parroco don Mauro Gazzelli. Quale significato ha avuto?
È stata una iniziativa utile perché è stata la prima di una serie, a cui ne sono seguite altre due a ottobre, a Portogruaro e a Noventa di Piave. È stata utile perché è aumentata l’attenzione nei confronti del problema, soprattutto da parte della politica, anche con interrogazioni parlamentari, in vista della concertazione di interventi futuri. Ma è stato un bel momento anche dal punto di vista umano, per condividere il lutto di tante famiglie, anche del nostro paese, che hanno perso un figlio in incidenti stradali… un dolore che rimane per tutta la vita.
Dal suo punto di vista, i lavori stanno procedendo rapidamente oppure potrebbe essere fatto di più?
La mia impressione è che l’azienda stia procedendo in velocità, con una precisa tempistica; e constato anche una disponibilità alla collaborazione. Ma di fatto siamo in ritardo di dieci anni! Questo anche perché l’asset societario di Autovie Venete è in maggioranza friulano: è logico che sia stata data la precedenza ai lavori in territorio friulano. Ma stiamo pagando caro questo ritardo: anche quest’anno con quasi un morto al chilometro in quello che viene definito il "tratto maledetto". È un dato spaventoso! Magari non è tutta colpa dell’assenza della terza corsia, ma è certamente una concausa.
I tempi di completamento dei lavori si annunciano ancora lunghi. Si parla del 2026-2027…
Già. E ci vorranno tre anni per demolire e costruire i nuovi ponti nel tratto San Donà-Portogruaro. Ben cinque di essi sono nel territorio di Cessalto; quindi sarà importante gestire bene questa fase, perché se ne verranno demoliti due in contemporanea per noi sarà un disastro dal punto di vista viario. Oltretutto nel giro di 2-3 anni nel nostro territorio, per la realizzazione della TAV, verrà chiuso anche il sottopasso di via Vittoria.
Franco Pozzebon, La Vita del Popolo
4. IL TRAFFICO E' RISALITO OLTRE I LIVELLI PRE-PANDEMIA. I lavori, causa di pericolosi imbuti, strettoie, barriere
... Nel corso del primo semestre 2022 le tratte autostradali in concessione ad Autovie Venete hanno registrato livelli record di traffico sia per le auto che per i mezzi pesanti.
I 210 km di competenza di Autovie Venete comprendono soprattutto i 115,4 km della A4 Venezia-Trieste, ma includono anche la A28 Portogruaro-Conegliano (48,8 km), la A23 Palmanova-Udine (18,5 km), la A34 Villesse-Gorizia (17 km) e parte della Tangenziale di Mestre (10,5 km).
Le percorrenze dei tir, a livello mensile, sono state superiori a quelle del 2019 già a partire da febbraio (66 milioni di km contro 62 milioni) e si sono mantenute su livelli più alti anche in tutti i mesi successivi, nonostante il caro carburanti e la guerra in Ucraina. L’aumento record si è registrato a marzo, con 76 milioni di km rispetto ai 69 milioni del 2019. In totale, nei primi 6 mesi dell’anno, il traffico pesante è cresciuto del 4,4% nei confronti del 2019.
Per la Fondazione Think Tank Nord Est i flussi di veicoli in continuo aumento sono una delle principali cause degli incidenti mortali. Lo afferma esplicitamente un comunicato stampa dello scorso 27 ottobre 2022.
La sicurezza è sempre più a rischio. I primi giorni di ottobre sono stati funestati nel tratto San Donà - Portogruaro da 5 gravi incidenti, con il totale di 9 deceduti.
Le manifestazioni dei sindaci (con i gonfaloni comunali listati a lutto) presso i caselli di Noventa di Piave e di Portogruaro, del 29 ottobre scorso, sono una delle risposte del territorio per rinnovare l’espressione di un disagio diffuso.
Il mancato completamento della terza corsia, operazione che sta andando troppo per lunghe (sostengono i primi cittadini), viene concretamente vissuta dagli utenti dell’autostrada, ogni giorno, attraverso tre effetti carichi di rischi: "la strettoia", "l’imbuto" e la "barriera"..... (Antonio Martin, Il Popolo)
5. La Newco per il completamento della terza corsia
I tempi della realizzazione della terza corsia tra Portogruaro e San Donà di Piave dipendono dal decollo della newco Società Autostrade Alto Adriatico, interamente pubblica, partecipata dalle Regioni Friuli V.G. (due/terzi) e Veneto (un/terzo). Lo scorso 15 luglio, a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, è stato firmato l’accordo per il trasferimento alla neonata società pubblica della concessione trentennale delle tratte autostradali A4 Venezia-Trieste, A23 Palmanova-Udine, A28 Portogruaro-Conegliano, A57 Tangenziale di Mestre e A34 Raccordo Villesse-Gorizia.
La concessione, che è in capo ad Autovie Venete, risulta scaduta nel 2017 ed è attualmente "in prorogatio". L’accordo è stato sottoscritto dal ministro del tempo, Enrico Giovannini, e dai Presidenti delle Regioni Friuli VG, Massimiliano Fedriga, e Veneto, Luca Zaia.
Con la newco operativa sarà possibile procedere al reperimento dei prestiti necessari per completare la realizzazione del progetto della terza corsia, che saranno ripagati con il provento dei pedaggi autostradali. Tutti i ritardi dell’attuazione dell’accordo interregionale si tradurranno in ritardi nel completamento dell’opera.
Le due Regioni si dovranno assumere la relativa responsabilità.
La terza corsia è un intervento infrastrutturale strategico per tutto il sistema economico del Nord Est.(A.M Il Popolo)
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento