Striscione "Donna Vita Libertà" sulla facciata del Consiglio regionale di Trieste e Udine
Prima una mozione, presentata dalla consigliera regionale Maddalena Spagnolo e poi sottoscritta da tutti i Gruppi e approvata dall'Aula all'unanimità il 3 ottobre scorso, ora uno striscione sulla facciata principale del Palazzo, quella che guarda a piazza Oberdan, a Trieste, con la scritta "Donna Vita Libertà"
Prima una mozione, presentata dalla consigliera regionale Maddalena Spagnolo e poi sottoscritta da tutti i Gruppi e approvata dall'Aula all'unanimità il 3 ottobre scorso, ora uno striscione sulla facciata principale del Palazzo, quella che guarda a piazza Oberdan, a Trieste, con la scritta "Donna Vita Libertà" e appeso per dare un contributo ulteriore alla posizione di condanna contro il regime di Teheran dell'associazione iraniana laica intitolata alla giovane vittima Neda Dey.
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, come già quello della Lombardia e, ha auspicato la Spagnolo, si spera presto anche altri consessi istituzionali regionali, ha aderito all'iniziativa sin da subito. Il presidente Piero Mauro Zanin e il vicepresidente Stefano Mazzolini, affiancati dai consiglieri Chiara Da Giau, la stessa Spagnolo, Furio Honsell, Nicola Conficoni e dall'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, hanno incontrato Baharak Darvishi e Taher Djafarizad, dissidenti iraniani che vivono da anni in Fvg e fanno parte di Neda Day.
I due attivisti si definiscono "la voce dei giovani, delle donne e degli uomini in Iran che si oppongono alle discriminazioni e ai maltrattamenti".
"Si tratta di manifestazioni che ormai non riguardano più solo le donne - ha commentato il presidente Zanin - ma stanno coinvolgendo anche i più giovani, gli studenti e non da meno uomini adulti. L'Iran è un Paese dove la parola libertà è divenuta un'espressione su cui si sta morendo. E noi dobbiamo segnalarlo, fosse anche attraverso uno striscione. Però in questi giorni anche appartenenti alle Forze armate e alla polizia locali stanno prendendo le distanze dal regime, perciò c'è in atto una situazione reale e vasta di protesta".
"Ecco che oggi a Trieste ma anche venerdì 25, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, presso la sede consiliare di Udine, in via Prefettura 10 - ha reso noto Zanin -, esponiamo lo striscione di sensibilizzazione propostoci dall'associazione presieduta da Taher Djafarizad".
Soddisfazione del prosieguo dell'attenzione del Consiglio Fvg verso chi prova disappunto per ciò che sta accadendo in Iran e vuole manifestare vicinanza alle donne che lottano per la difesa dei diritti della popolazione, è stata quindi espressa dalla consigliera Spagnolo. "Uno striscione è un modo semplice, ma immediato, di dimostrare questa vicinanza doverosa e significativa", ha commentato.
"Stiamo parlando della rivoluzione femminile, di coloro che una volta erano ai margini dell'Iran e oggi, invece, sono in prima fila", ha commentato Djafarizad, che ha evidenziato anche il recente rifiuto della squadra di calcio iraniana di cantare l'inno nazionale.
"A oggi, gli unici Paesi che hanno preso una posizione netta - ha aggiunto con Baharak Darvishi - sono stati Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, mentre l'Italia ancora tentenna. Noi attendiamo che si esprima quanto prima, lo chiedono tutti i connazionali iraniani che vivono in Italia".
"Anche per le vie brevi contatteremo il ministro degli Esteri, a cui abbiamo già inviato la nostra mozione, per sollecitare una risposta", ha garantito il presidente del Consiglio riaffermando che "la pervicacia del popolo iraniano sta risvegliando le menti e l'attenzione di tutto il mondo. Mi auguro che chi leggerà quanto scritto su questo striscione, sarà quantomeno stimolato a porsi delle domande sui sacrifici che sta facendo quella popolazione per diritti umani che sono di tutti noi".
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