Francesco: sono un bugiardo travestito da vero?
Domandiamoci oggi: quale verità attestano le opere di noi cristiani, le nostre parole, le nostre scelte? Lo chiede Papa Francesco agli 11 mila presenti in piazza San Pietro all'Udienza di mercoledì 14 novembre
“Ognuno può domandarsi: io sono un testimone della verità o sono, più o meno, un bugiardo travestito da vero?”. È la domanda che il Papa, parlando a braccio, ha esortato gli 11mila fedeli presenti in piazza mercoledì 14 novembre a porsi, a partire dalla “logica” che “i genitori e i nonni ci insegnano quando ci dicono di non dire le bugie”. “In ogni suo atto l’uomo, le persone, affermano o negano” Gesù, che è la verità, ha spiegato Francesco: “Dalle piccole situazioni quotidiane alle scelte più impegnative. Ma è la stessa logica: quella che i genitori e i nonni ci insegnano quando ci dicono di non dire bugie. La stessa logica”.
Domandiamoci oggi: quale verità attestano le opere di noi cristiani, le nostre parole, le nostre scelte?”, la prima domanda del Papa, poi riformulata a braccio: “Ognuno può domandarsi: io sono un test della verità o sono più o meno un bugiardo travestito da vero?”. “Noi cristiani non siamo uomini e donne eccezionali”, ha precisato il Papa: “Siamo, però, figli del Padre celeste, il quale è buono e non li delude, e mette nel nostro cuore l’amore per i fratelli”. “Questa verità non si dice tanto con i discorsi”, il monito di Francesco: “È un modo di esistere, un modo di vivere, e si vede in ogni singolo atto”. “Quest’uomo è un uomo vero, quella donna è una donna vera”, ha proseguito a braccio il Papa: “Si vede, appena apre la bocca, se si comporta come un uomo vero, una donna vera, se dice la verità, agisce con la verità. Un bel modo per vivere noi!”.
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