Cardinale Bassetti: Non abbiate paura di aprire gli oratori
"Abbiamo riaperto le chiese e adesso dovremo impegnarci tutti quanti, e tutti insieme, per riprendere le nostre attività e i nostri spazi pastorali”. Lo ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel messaggio finale al termine della messa crismale celebrata sabato 30 maggio. “Il mio pensiero va ai grest. Non abbiate paura, cari fratelli, ad aprire, nei modi in cui sarà consentito, i vostri oratori"
“Finalmente sembra che siamo in una fase di ripresa. Abbiamo riaperto le chiese e adesso dovremo impegnarci tutti quanti, e tutti insieme, per riprendere le nostre attività e i nostri spazi pastorali”. Lo ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia e presidente della Cei, nel messaggio finale al termine della messa crismale celebrata sabato 30 maggio. “Visto il periodo, il mio pensiero va ai grest. Quanti ragazzi abbiamo accolto in questi anni! Quanti giovani abbiamo valorizzato! Quante famiglie abbiamo aiutato. E in questo periodo dobbiamo far sentire ancor più forte il nostro essere Chiesa, far sentire ancor di più la nostra presenza. Molte famiglie dovranno lavorare tutto il giorno, senza godere delle vacanze estive. Per questo, se negli anni passati abbiamo cercato di coprire uno spazio temporale di due o tre settimane, forse questa volta davvero siamo chiamati a essere presenti per due o tre mesi”. Bassetti ha aggiunto: “Mi direte: che fatica! Lo comprendo bene, non sarà facile, dovremo rispettare sicuramente delle regole. Ma, in attesa di avere delle linee guida ufficiali, io voglio farvi un invito, e utilizzo le parole che il santo Papa Giovanni Paolo II, di cui da poco abbiamo celebrato il centenario della nascita, rivolse nel 2000 proprio ai giovani, durante la Gmg: ‘Non abbiate paura’”.
“Non abbiate paura, cari fratelli, ad aprire, nei modi in cui sarà consentito, i vostri oratori. Quest’anno – ha concluso il porporato – dobbiamo puntare in alto, perché siamo chiamati a fare un servizio che forse nemmeno noi immaginavamo. E sono convinto che le famiglie che riusciremo ad aiutare ce ne saranno riconoscenti perché avvertiranno la presenza di una chiesa attenta e materna”.
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