Passione di Gesù: l'eterno entra nella storia
Mc 14,1-15,47 (per scene)
Complotto contro Gesù, l’unzione di Betania, tradimento di Giuda, il pasto pasquale: istituzione dell’eucaristia, agonia del Getsemani: arresto e processo di Gesù del Sinedrio e di Pilato: la via della croce, la crocifissione, la morte di Gesù, la sepoltura.
Ill cammino di conversione compiuto per tappe, domenica dopo domenica, ha preparato la comunità ad incontrare il racconto della Passione del Signore.
Lungo le cinque domeniche di Quaresima, i vangeli hanno invitato i credenti a compiere un percorso di conversione per entrare nella logica del "come Lui", cioè dell’imitazione e della sequela di Cristo.
Nel racconto delle tentazioni, i cristiani sono stati invitati ad accogliere e imitare Gesù come uomo nuovo. Nella seconda domenica Gesù trasfigurato è stato indicato dal Padre come colui che i cristiano devono ascoltare perché egli è la "fede e la morale del cristiano". Successivamente, Gesù ha presentato, con l’episodio della cacciata dei venditori dal tempio, il vero culto che non può essere "mercanteggiamento" con Dio. Nella quarta domenica, l’episodio dell’incontro con Nicodemo ha permesso a Gesù di dire che il credente, se accetta tutto questo, ha il giudizio di Dio alle spalle. È salvo. Nell’ultima domenica di Quaresima, Gesù ha spiegato che la sua morte associa il credente anche alla sua gloria perché il discepolo sia là dov’è il suo Signore.
Oggi, il racconto della passione manifesta ciò che Cristo ha fatto perché il battezzato entri nella nuova alleanza e sia salvo.
Le prime letture, invece, hanno svolto il tema biblico dell’alleanza. Nella prima domenica la Parola di Dio ha annunciato come Dio fin dalle origini si sia alleato con l’umanità (alleanza con Noè). Successivamente è stato presentato Abramo chiamato a sacrificare il figlio Isacco, ritenuto più importante dell’alleanza con Dio. Nella terza domenica è stato proclamato il decalogo, che è la parte più importante delle clausule dell’alleanza del Sinai. Poi, è stato presentato l’esilio babilonese, visto come castigo per le inadempienze dell’alleanza, e il ritorno, come perdono. Infine, è stata proclamata la profezia di Geremia sulla futura nuova alleanza: Dio avrebbe posto la legge nel cuore degli uomini e avrebbe perdonato ogni peccato, senza comminare castighi. La nuova alleanza trova compimento in Gesù: il suo sangue è il sangue dell’alleanza, versato per molti (Mc 14,24).
Le seconde lettura hanno presentato un itinerario che illustrasse il mistero del Battesimo. Nella prima domenica Pietro ha spiegato l’acqua del diluvio come immagine del Battesimo. Nella seconda, Paolo ha illustrato la giustificazione derivante dal Battesimo. Paolo, nella terza domenica, ha illustrato come il Battesimo innesti i battezzati in Cristo crocifisso. Poi, Apostolo ha annunciato che i battezzati sono salvati per la fede. Infine, i battezzati sono coloro che " gli (=a Cristo) obbediscono". Oggi, l’inno cristologico di Fil 2,5-11 (seconda lettura) costituisce la conclusione delle seconde letture: come Cristo è disceso nell’umiliazione della morte ed è stato super-esaltato dal Padre, così il cristiano con il Battesimo viene associato a Cristo nel suo consegnarsi alla morte, certo della risurrezione che riceverà alla fine del mondo.
Dimensione letteraria
Il testo evangelico di Mc 14,1-15,47 è il racconto più antico della passione di Gesù. C’è di più: sotto l’attuale racconto si cela un racconto primitivo, molto più antico, più beve e di origine liturgica. L’attuale testo è suddivisibile in due parti: Mc 14,1-42 e Mc 14,43-15,47. Nella prima parte (Mc 14,1-42) si nota maggiormente l’intervento teologico (complotto contro Gesù, unzione di Betania, tradimento di Giuda, preparazione della cena pasquale, annuncio del tradimento, l’eucaristia, predizione del rinnegamento di Pietro, preghiera nel Getsemani). Nella seconda parte (Mc 14,43-15,47), invece, Marco è intervenuto pochissimo (arresto di Gesù, processo davanti al sinedrio, rinnegamenti di Pietro, processo davanti a Pilato, la via del Golgota, crocifissione, morte e sepoltura). Sembra che quest’ultima pericope sia quella che veniva letta nella Chiesa primitiva durante la celebrazione dell’Eucaristia (cf 1Cor 11,36: "Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga").
Riflessione biblico-liturgica
Marco non molto è interessato alla sofferenza fisica del Maestro, ma alla sofferenza spirituale e psicologica. In Mc 15,24-37, brano del venerdì, la narrazione si estende per sette versetti dalle ore nove a mezzogiorno dove vengono narrati gli insulti e le derisioni (vv. 24-32). Da mezzogiorno alle tre la narrazione spiega che si era fatto buio: sono le ultime ore di Gesù e sulla sua agonia non c’è una parola.
Il momento della morte è illustrato da cinque versetti (vv. 33-37) dedicati ancora una volta all’incomprensione.
Renato De Zan
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