Pordenone
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Santuario delle Grazie, ritorno alla normalità

Determinanti impegno e aiuto di numerosi volontari

Santuario delle Grazie, ritorno alla normalità

Il santuario della Madonna delle Grazie, caro ai pordenonesi e ai fedeli del territorio, con lunedì 18 maggio attende le persone di buona volontà che desiderano vivere un tempo di spiritualità, partecipando alla celebrazione dell’eucaristia feriale, alle 9 e alle 18 e quella festiva alle 7, 9, 11, 18, come informa padre Giovanni Dorta, con la comunità dei monaci Benedettini Vallombrosani. Sono una settantina i posti debitamente contrassegnati, rispettando le prescrizioni per tutelare la salute dei fedeli, nel rispetto delle distanze di sicurezza.
Inoltre, dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 16 alle 17.30 sono disponibili dei confessori, suonando il campanello dell’ampia sacrestia, opportunamente aerata e con un’uscita diretta all’esterno.
Sono i promotori e i custodi della devozione mariana, col ricordo e la festa della natività di Maria, celebrata dalla Chiesa l’8 settembre e della quale ampiamente si scrive su queste pagine ogni anno; è collegata anche ai Santuari di Madonna di Rosa di San Vito, Madonna del Monte, sopra Marsure e altri.
Promuovono anche la devozione del “Nome di Maria”, che il martirologio Romano ricorda il 12 settembre, sottolineando l’amore della Madre di Dio verso il Figlio Gesù, proponendo nel contempo la figura della Madre del Redentore, perché sia invocata con devozione. Il culto si è diffuso nel corso dei secoli in tutta la Chiesa. Nel 1513 Papa Giulio II concesse alla Spagna una festa in onore del nome di Maria. San Sisto V la estese, nel 1671, al Regno di Napoli fino a raggiungere Milano. Dopo la vittoria riportata, invocando il nome di Maria, contro i Turchi - da parte del re di Polonia -, Papa Innocenzo XI, il 12 settembre 1683, grato per l’aiuto, estese la festa a tutta la Chiesa, fissandola la domenica fra l’Ottava della Natività. Fu infine san Pio X a riportarla al 12 settembre.

Cura del tempio

Un solerte e generoso gruppo di sei volontarie, ogni venerdì si dà appuntamento alle 14.30 per la pulizia del presbiterio e del coro, come pure dell’ampia aula: “armate di spazzettoni, detersivi, detergenti, sanificanti e olio di gomito”, come informa Silvano, che le affianca. Una signora si è specializzata nella pulizia attorno all’altare e sull’abside; altre lavano il pavimento e stendono la cera. Silvano si inerpica sulla scala, per pulire i finestroni. E’ pure impegnato nella manutenzione dell’esterno – armato di un soffiatore per raccogliere le foglie dei tigli, specialmente lungo la gradinata d’accesso al santuario e lo scivolo per i diversamente abili.
Cura anche l’ampio e accogliente parcheggio. Sono state collocate tre sbarre, nei rispettivi ingressi, sorvegliate da alcuni volontari - e in prossimità di alcuni importanti eventi, anche dagli Alpini -, in modo che la domenica e nelle altre feste, sia opportunamente controllato l’ingresso, per garantire il posto ai fedeli, che vogliono partecipare all’eucaristia o ad altre celebrazioni.
C’è inoltre sul retro, dietro l’Oratorio, un appezzamento erboso di 200 metri: viene usato per collocare un capannone durante i festeggiamenti dell’8 settembre e, dalla parte del convento dei monaci, viene allestita la pesca di beneficenza.

Caritas

Dalla parte dell’Oratorio è stato allestito una sorta di “magazzino-scantinato”, per raccogliere gli alimenti, i detersivi e i vari prodotti distribuiti con le famose “borse della spesa”. Prodotti donati dalle famiglie o ritirati a Pasian di Prato, il terzo mercoledì del mese. Laggiù si reca Silvano, con uno dei monaci della comunità, per ritirare quanto assegnato: scatolame, pasta, riso, olio, zucchero… Materiali raccolti nelle varie collette nazionali o locali, compresi i “prodotti europei” del “progetto Agea”. Va aggiunto quanto periodicamente donato dalla Coop, nei confronti della quale i nostri volontari esprimono riconoscenza. Si tratta di verdure, carne, biscotti e altri prodotti, prossimi alla scadenza. Le signore Maria Luisa, Maria Rosa, Grazietta, Anna e altre generose persone, confezionano le “borse” per assicurare, ad una quarantina di famiglie, ogni 15 giorni, tanti utili prodotti, il II e il IV mercoledì del mese, dalle 16 alle 18. E alle persone ammalate o anziane, che non possono uscire, ci pensano le stesse volontarie. Il servizio è nato circa trent’anni fa.
Inoltre un organizzato gruppo di volontari prepara, la seconda domenica di novembre, la “Festa degli anziani”. Un tempo si organizzava in maggio, ma poi in questo mese hanno collocato la festa delle prime comunioni. I nonni sono invitati alla messa delle 11, animata da loro stessi; segue il pranzo, organizzato dall’associazione San Gregorio, sotto la guida della cuoca Jusi, con momenti di animazione e la tombola.

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