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Prof. Maio a Pordenonelegge: Il cancro ha già perso

La sintesi delle sue ricerche in una sua frase: "L’immonuterapia attiva le difese del sistema immunitario, lo ’educa’ a distruggere le cellule tumorali e a tenere sotto controllo quelle che si stanno modificando".

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Prof. Maio a Pordenonelegge: Il cancro ha già perso

  La crescente sconfitta del cancro emerge con la certezza dei fatti, ossia delle guarigioni o di una importante sopravvivenza a questa temibile malattia, di cui è difficile perfino pronunciare il nome. L’eloquenza del titolo di un libro su questo tema esprime una certezza potente: "Il cancro ha già perso".
E’ il resoconto di un’intervista di Giovanni Minoli allo scienziato oncologo Michele Maio, direttore del complesso Centro Oncologico di Ricerca Immunologica di Siena, che abbiamo conosciuto a Pordenonelegge appunto per la presentazione del suo grande successo di carattere scientifico-divulgativo.
Un annuncio di vittoria sul cancro preceduto da altri analoghi del passato, derivanti dalla disponibilità di alcune importanti terapie (radio e chemio) per la sconfitta della malattia del secolo. Ora però si apre un orizzonte nuovo, con più sicure certezze: si parla di immunoterapia, una modalità per cui lo stesso sistema immunitario del paziente è stimolato e attivato tramite una speciale terapia endovenosa affinchè possa essere in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. "Queste cellule hanno la mania di aspirare all’immortalità - ci spiega lo scienziato dott. Maio, titolare della ricerca in questione -. L’immonuterapia attiva le difese del sistema immunitario, molto complesso e articolato, lo ’educa’ a distruggere le cellule tumorali e a tenere sotto controllo quelle che si stanno modificando".
La radio e chemioterapia hanno molti effetti collaterali; anche l’immunoterapia ne presenta qualcuno, per lo più controllabile, tuttavia è efficace anche contro i tumori più aggressivi e letali orientando il sistema immunitario a riconoscerli e a debellarli.
Nel Centro in cui opera il prof. Maio, sono stati trattati migliaia di pazienti oncologici, spesso con risultati eccellenti, tanto che in molti di loro non c’è più traccia della malattia.
"Il punto cruciale è rappresentato dal fatto che non tutti rispondono a questa terapia. Alcune informazioni iniziali già consentono di individuare questi pazienti che noi vorremmo rendere candidati ideali per la migliore risposta alla terapia". Sono già disponibili farmaci immunoterapici per il melanoma, il tumore del polmone, del rene e il linfoma di Hodgkin.
"E’ molto difficile trovare i fondi per il proseguimento della ricerca alla quale lavorano nel Centro di Siena una quarantina di specialisti. Molti Istituti di ricerca dai vari continenti sono direttamente collegati con il Centro toscano. L’Italia occupa su questo fronte un posto di notevole importanza a livello internazionale: la diffusa collaborazione si fonda sul fatto che questa strategia di cura del cancro è considerata la più promettente per i prossimi anni".
L’incontro si tiene a Palazzo Montereale Mantiva la sera del 20 sette,bre, ore 21. Presenta Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione Cro di Aviano.
Il prof. Maio è bentornato tra noi! Ha infatti lavorato al Cro di Aviano per circa una dozzina di anni.
Flavia Sacilotto

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