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Pordenone: Alla Casa dello studente dal 3 febbraio

L'incontro sulla moda di Rosa Genoni apre la proposta dedicata a “Avamposti al femminile. Pioniere e visionarie del Novecento. Tra moda, scienza, architettura”, edizione 2022 di “Narratori d’Europa”, la storica rassegna promossa dall’IRSE - Istituto Regionale Studi Europei del Friuli Venezia Giulia

Pordenone: Alla Casa dello studente dal 3 febbraio

Nei tempi in cui la moda sembrava essere di esclusiva competenza dei sarti e dell’industria francese, una donna di poliedrica creatività, Rosa Genoni – classe 1867, la prima di 18 fratelli – maturava l’idea che l’Italia avrebbe potuto e dovuto produrre una moda tutta sua. La riunificazione dello stato italiano era recentissima, ma quella giovane sarta, nonchè studiosa dell’arte, ricercatrice, insegnante, attivista politica e protofemminista, con la sua intuizione aveva illuminato la direzione del futuro “italian style”. Un libro di recente uscita, “Rosa Genoni. Moda e politica: una prospettiva femminista fra 800 e 900 ”(Marsilio 2019) ha permesso di approfondire la straordinaria e versatile personalità di Rosa Genoni, stilista ante litteram, amica e sodale di Anna Kuliscioff, appassionata educatrice e filantropa, capace di coniugare l’impegno sartoriale alla causa dell’emancipazione e autodeterminazione delle donne: «l’arredamento e il vestito femminile sono terreno nostro, l’abito è casa», amava ripetere. Proprio a Rosa Genoni è dedicato, giovedì 3 febbraio alle 17.30 nell’Auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone (via Concordia 7) il focus inaugurale diAvamposti al femminile. Pioniere e visionarie del Novecento. Tra moda, scienza, architettura”,edizione 2022 di “Narratori d’Europa”, la storica rassegna promossa dall’IRSE - Istituto Regionale Studi Europei del Friuli Venezia Giulia, a cura di Stefania Savocco, che dialogherà conl’archivista Manuela Soldi, autrice del libro Marsilio, e con Virginia Ricci, giornalista del settimanale IO Donna / Corriere della Sera. Un confronto a tre voci per capire come Rosa Genoni, a partire dalla sua creatività e dall’adesione convinta alle idee socialiste, si sia battuta anche per garantire alle operaie del suo settore diritti fondamentali come il congedo per maternità, un salario dignitoso e la diminuzione dell’orario lavorativo. Virginia Ricci aggiornerà anche sulle nuove tendenze del fashion sostenibile e il fenomeno Vintage.

E’ questo il primo di cinque appuntamenti settimanali, da giovedì 3 febbraio a giovedì 3 marzo, dedicati a storie di donne coraggiose e resilienti, raccontate dalla letteratura e dalla saggistica. Gli incontri si svolgeranno in presenza all’Auditorium di Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone (via Concordia 7) e verranno trasmessi contemporaneamente in diretta streaming su piattaforma digitale, con accesso gratuito dal link: bit.ly/IRSE_AvampostiFemminili2022. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i possessori di super green pass, con prenotazione obbligatoria sul sito www.centroculturapordenone.it/irse . Info irse@centroculturapordenone.it, 0434 365326.

Nata nella seconda metà dell’800 in provincia di Sondrio, Rosa Genoni lavora fin da bambina in sartoria, prima dalla zia, poi all’estero. Il volume di Manuela Soldi attinge dall’archivio familiare e include un ampio materiale iconografico, con bozzetti e fotografie di attrici come Lydia Borelli, all’epoca celebre diva del muto, abbigliata con capi di Rosa Genoni, capace di guardare all’antichità classica e al Rinascimento con spirito contemporaneo. I suoi abiti volevano prima di tutto essere comodi per adattarsi alle donne del tempo, il cui stile di vita iniziava a cambiare. L’Esposizione internazionale del Sempione, a Milano, fu per lei spunto organizzativo di una vera e propria campagna per il lancio di una moda italiana. Un impegno che si riverberò anche nell’insegnamento e nelle lezioni alla Società Umanitaria.

 “Avamposti al femminile proseguirà giovedì 10 febbraio, sempre alle 17.30, con “Giorni Felici” (Fazi, 2021), il libro di Brigitte Riebe. Giovedì 17 febbraio il testimone passerà a “Il libro di Blanche e Marie” (Iperborea, 2006), dello svedesePer OlovEnquist, dedicato a Marie Curie e alla sua assistente di laboratorio. Con “La signora Bauhaus”, giovedì 24 febbraio, conosceremo Ise Frank, moglie di Walter Gropius, colei che realizzò la prima “casa della donna emancipata”. «Siamo particolarmente felici - sottolinea la Presidente IRSE Laura Zuzzi - che abbia accettato il nostro invito a Pordenone l’autrice del volume, l’architetto e accademica tedesca Jana Revedin, promotrice già nel 2006 del Global Award for Sustainable Architecture; insieme a lei approfondiremo l’avventura del dialogo interdisciplinare avviato da Gropius e magari anche la pressante attualità di un New European Bauhaus - come lo ha chiamato Ursula von der Leyen - per abbinare sostenibilità e stile, nella mente delle persone e nelle case». Infine giovedì 3 marzo con “Le ragazze dell’atelier dei profumi”,di Charlotte Jacobi, seguiremo le peripezie di due sorelle con la passione per le fragranze floreali, Interverrà la traduttrice italiana del libro, Irene Abigail Piccinini.

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