Pordenone: 5.000 gli studenti coinvolti nelle attività didattiche proposte da Cinemazero
250 ore di laboratorio in 41 classi di ogni ordine e grado - a Pordenone, nell’intera provincia e anche al di fuori della regione Friuli Venezia Giulia - e 46 proiezioni mattutine di film con introduzione critica
Duecentocinquanta ore di laboratorio in 41 classi di ogni ordine e grado - a Pordenone, nell’intera provincia e anche al di fuori della regione Friuli Venezia Giulia - e 46 proiezioni mattutine di film con introduzione critica: sono stati 5.000 gli studenti coinvolti nelle attività didattiche proposte da Cinemazero, finalmente tutte di nuovo in presenza, durante l'anno scolastico appena concluso.
«L'educazione all'audiovisivo è una necessità sempre più inderogabile del presente», sottolinea Elena D'Incà, responsabile dei progetti formativi di Cinemazero. «Circondati come siamo da dispositivi in grado di fotografare, filmare, registrare ogni istante delle nostre vite, in costante collegamento con una galassia di piattaforme, social, app che dispensano immagini più o meno in movimento, non ci chiediamo nemmeno più quale sia il codice, il linguaggio che si cela dietro una forma di comunicazione divenuta per noi naturale, addirittura fisiologica. Ecco allora che raccontare il cinema diventa più che un esercizio culturale, ma un vero e proprio strumento per orientarsi nel mondo».
Due i progetti speciali realizzati: l'uno, "Franco Giraldi: raccontare la frontiera", in collaborazione conAssociazione Europa Cultura, La Cineteca del Friuli e Pilgrim Film,era dedicato alla scoperta del regista, attore, scrittore e sceneggiatore, nato nel 1931 da madre slovena di Trieste e padre italiano dell'Istria, scomparso nel 2020. Il progetto, alla vigilia della Capitale europea della Cultura GO!2025, è stato finanziato dalla Regione FVG e ha visto al centro la tematica del confine come punto di confluenza di culture, luogo di Storia, patrimonio della convivenza tra popoli. La figura di Giraldi è stata scelta perché, come nessun altro, il cineasta ha saputo portare nel suo cinema l'esperienza indelebile della frontiera intesa come luogo esistenziale, milieu culturale, figura del discorso filmico. Attraverso la proposta di laboratori didattici nelle scuole della regione, realizzati in collaborazione con il Sistema delle Mediateche FVG, l’iniziativa ha saputo declinare le diverse tematiche con l’immediatezza espressiva della forma-cinema, strumento ideale per trasmettere in maniera accattivante e coinvolgente l’importanza dei contenuti agli studenti.
Il secondo progetto speciale, intitolato “Riscoprire il cinema muto nell’era dei social”, ha visto Cinemazero in qualità di capofila, in collaborazione con un'ampia rete di partner: la Cineteca del Friuli, Zerorchestra, Teatro Verdi di Pordenone, Le Giornate del Cinema Muto, il Museo del Precinema – Collezione Minici-Zotti di Padova. Le attività sono state realizzate nell'ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole (CIPS), promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Sono stati coinvolti gli studenti della Scuola secondaria “Balliana-Nievo” di Sacile e dell’Istituto Superiore Statale “Marconi” di Conegliano.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento