Orti in casa, dopo il boom si torna alla normalità
Una vera "mania" durante il lockdown
A seguito delle note restrizioni causate dalla pandemia coronavirus, molte persone si sono dedicate a varie attività, diversamente dal passato. Molti si sono messi a fare il pane in casa come una volta, tanto da non trovare più nei supermercati la necessaria farina e il lievito per la grande richiesta. Altri hanno realizzato un orto casalingo, qualche volta sacrificando una parte del prato all’inglese. Per ottenere le necessarie piantine e i semi, non potendo uscire dalla proprietà, si è fatto arrivare a domicilio il necessario.
Questo fervore di produzione di verdure è molto diminuito e oggi l’attività sugli orti si è fermata con la raccolta dei prodotti estivi: pomodori, zucchini e altro. Chi non lo ha potuto fare è stato Mario Del Ben, conduttore dell’orto didattico che si trova nel retro della Casa dello Studente di Pordenone per l’impossibilità di accesso alle sue "cuiere". A giugno però quella persona si è rimessa in moto riuscendo a ottenere i pomodori, pur con molto ritardo. Attualmente quell’orto vede tutti i prodotti autunnali e invernali in piena vigoria, i vari tipi di cavoli, i radicchi e altro che sarebbero l’orgoglio di un coltivatore. Molti non hanno fatto lo stesso, non hanno ripreso la coltivazione limitandosi a raccogliere le ultime verdure. Con l’occasione, invece, le badanti straniere, specie quelle del’Est europeo lo hanno fatto. Oltre a seguire le necessità delle persone che assistono, non hanno mancato di provvedere nell’orto le coltivazioni invernali.
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