Pordenone
stampa

Nuovo assetto della diocesi, confronto aperto

Il ministero pastorale non sia ridotto alla mera erogazione di servizi

Nell’ultima riunione del Consiglio Presbiterale, presieduto dal Vescovo Pellegrini, presenti i Vicari Foranei delle otto foranie in cui è divisa la diocesi di Concordia Pordenone, c’è stato un costruttivo dibattito sull’assetto che avrà la diocesi nei prossimi anni, tenendo conto della scelta di coinvolgere sempre più i laici, nella gestione pastorale della vita delle comunità. Preso atto, nel contempo, del calo numerico dei sacerdoti e dell’innalzamento della loro età media. Questi dunque alcuni criteri proposti, per incoraggiare il dibattito nelle parrocchie e nelle unità pastorali cittadine.
1. Le parrocchie dei paesi latini, come l’Italia e la Spagna, provengono da una tradizione di contatto pastorale del presbitero con la popolazione. Tale contatto si fonda sulle relazioni esistenti con i cristiani che abitano in un territorio. Ogni progetto di distribuzione del clero, ha precisato mons. Roberto Laurita, non potrà ignorare questa vitalità, che è in fondo la chiave della pastorale, anche ai nostri giorni. Sarà opportuno quindi evitare il rischio di ridurre il ministero pastorale ad una prestazione di servizi - liturgici, catechistici, sacramentali, amministrativi -, perdendo la possibilità di un contatto vivo e diretto con la gente, negli incontri personali e di gruppo, nella benedizione delle famiglie, nella visita ai malati ed anziani. Tutto ciò costituisce infatti la linfa viva del ministero.
2. Nella forania di Pordenone, dato l’elevato numero complessivo di abitanti presenti nel territorio, ci sarà un congruo numero di preti e diaconi. Saranno da favorire forme di collaborazione, che chiamino in causa, in questo o quel settore della pastorale, competenze specifiche: per la pastorale dei ragazzi e adolescenti, o dei fidanzati, o altro, senza che tuttavia questo servizio di animazione assuma le sembianze di un "appalto" che esoneri le singole parrocchie dalla partecipazione alla progettazione e alla realizzazione di specifiche iniziative pastorali di settore.
3. L’ipotesi di un vicario parrocchiale o cappellano a servizio della singola Unità Pastorale - stante il numero di preti parroci -, rientra in questo progetto di collaborazione in alcuni settori, senza fare di esso il tuttofare, a servizio di più parrocchie, sottraendo il suo ministero alle relazioni e ai contatti comuni, che lo arricchiscono e lo rendono fecondo.
4. Quando ad un parroco viene affidata la cura pastorale di più parrocchie, si faccia attenzione a rispettare ciò che in un passato, più o meno recente, si è già costruito. Spesso creare un luogo di aggregazione e far nascere un senso di appartenenza e di partecipazione non è stato facile. Si è creata una piccola tradizione di volontariato, di corresponsabilità nei diversi servizi, di stile e di pratica comunitaria, i cui benefici effetti non possono essere ignorati. Pertanto il parroco che risiede in una parrocchia, valorizzi ciò che esiste nell’altra, o nelle altre parrocchie a lui affidate - oltre al Consiglio per gli Affari Economici, al Consiglio Pastorale e altre forme di aggregazione.
5. La celebrazione dell’eucaristia domenicale e degli altri sacramenti infine, non può prescindere dall’appartenenza ad una comunità, che si rende visibile in un’assemblea. L’appartenenza ad una comunità - di residenza o di elezione -, è essenziale per la fede cristiana.

Questo il quadro delle quattro Unità Pastorali che costituiscono la forania di Pordenone.

Unità pastorale di PORDENONE NORD
Comprende Sant’Agostino e Santi Ilario e Taziano in Torre vecchia e nuova, con 1 parroco e 1 diacono.
Sacro Cuore e Immacolata in Comina: 1 parroco e 1 vicario parrocchiale (il vicario parrocchiale è per le 3 parrocchie del Sacro Cuore, dell’Immacolata e di San Lorenzo).
San Lorenzo di Roraigrande: 1 parroco e 1 vicario parrocchiale, 1 diacono (il vicario parrocchiale è per le 3 parrocchie del Sacro Cuore, dell’Immacolata e di San Lorenzo).

Unità Pastorale di PORDENONE SUD
Comprende San Giuseppe in Borgomeduna e Cristo Re di Villanova con 1 parroco e 1 collaboratore.
Vallenoncello e Madonna delle Grazie, con 1 parroco (sacerdote diocesano) e 1 collaboratore oppure, se continua il servizio dei Padri Vallombrosani, 1 parroco (diocesano) a Vallenoncello e 1 parroco (vallombrosano) alle Grazie.

Unità pastorale di PORDENONE CENTRO
San Giorgio: 1 parroco e 1 vicario parrocchiale (che assicura un servizio per la pastorale dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani dell’UP).
San Marco: 1 parroco e 1 collaboratore festivo.
San Francesco in Borgo Cappuccini: 1 parroco.
Beato Odorico in viale della Libertà: 1 parroco.
San Giovanni Bosco: 1 parroco salesiano ed eventuali religiosi.

Unità pastorale di CORDENONS
San Pietro e Sant’Antonio (Pasch): 1 parroco e 1 vicario parrocchiale + 1 sacerdote anziano e 1 diacono (1 sacerdote anziano e 1 diacono per tutte le parrocchie di Cordenons).
Santa Giovanna d’Arco (Villa d’Arco) e Santa Maria Maggiore: 1 parroco e 1 vicario parrocchiale + 1 sacerdote anziano e 1 diacono (1 sacerdote anziano e 1 diacono per tutte le parrocchie di Cordenons).
A cura di Leo Collin

Nuovo assetto della diocesi, confronto aperto
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento