Pordenone
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Intitolata al fotografo Aldo Missinato la Sala Rossa del Municipio

Lo spazio, oggetto di un recupero, è stato inaugurato nei giorni scorsi

Intitolata al fotografo Aldo Missinato la Sala Rossa del Municipio

E' stata intitolata allo scomparso fotoreporter Aldo Missinato, la "Sala rossa", del Comune di Pordenone, inaugurata sabato 24 aprile, col sindaco Ciriani; l’assessore De Bortoli, il quale si è rallegrato con l’architetto Paolo Bigi, curatore del recupero della sala, al II piano della sede comunale - in grado di accogliere una sessantina di persone, per conferenze e vari eventi.
Antonio Bacci, de Il Messaggero Veneto, lo ha definito "l’uomo che fermava il tempo", con i suoi scatti fotografici. Appartenente ad una "dinastia di fotografi", coi figli Marcello, Massimiliano, Maurilio e Michele. Questi ha raccolto l’eredità e, vinto dalla commozione, ha ringraziato in semplicità, l’intitolazione della sala, al padre.
Anche il sottoscritto ha avuto la gioia e la fortuna di conoscere Aldo che, dagli Anni 60, per le testate del Gazzettino prima (1965-74), e poi del Messaggero, come pure per il nostro settimanale Il Popolo, ha narrato la storia di larga parte del territorio provinciale, consapevole della forza evocatrice delle immagini. Luoghi ed eventi, spesso raggiunti, nelle varie ore del giorno e della notte, col motorino, armato di macchina fotografica Rolleiflex e di tanta cordialità, che non mancava di condividere coi protagonisti degli eventi lieti. Pure attento a tante altre situazioni, di cronaca nera, incidenti, alluvioni - dal disastro del Vajont, alla Pordenone con prati e rogge, poi sommersa dal cemento. Csì pure l’antologia di personaggi, che hanno contribuito alla crescita e sviluppo del territorio.
Tra le varie mostre, è stato ricordata in quella curata da Cecere e da Maria luisa Gaspardo Agosti. per conto di Confartigianato Pordenone, che ha acquisito l’archivio, dopo la sua morte, nell’aprile 2009.
Oppure in quella alla Galleria Sagittaria, della Casa dello Studente di PN, commentata e curata dalla Vassallo e da Pauletto, su materiale raccolto in un volume di Biblioteca dell’Immagine, integrato dalla stessa Sagittaria, a cura di Ragogna.
Di lui ricorderò la capacità d’immergersi con competenza, dando il giusto taglio e cogliendo, prima di tutto, l’essenzialità della situazione. Come pure la gioia e cordialità nell’intrattenersi con le persone, come ad esempio, per le assemblee dell’associazione Panorama, o dello Sci Club. O gli appuntamenti organizzati a Ceolini. Rendeva "eloquenti e parlanti", tante situazioni "forti", che potevano lasciarti ammutolito. Come un chirurgo, sapeva cogliere il "focus" della scena da descrivere. Competenza acquisita in anni di scatti, narrati in bianco e nero.

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