In Fvg un giovane su 3 è fumatore
I dati diffusi in occasione del convegno organizzato dalla Storica Società Operaia di Pordenone lo scorso venerdì 27 ottobre, dedicato ai giovani e il fumo
Il fumo e i giovani e giovanissimi è il tema svolto dal Convegno dal titolo “Una sigaretta non è solo una sigaretta”, tenutosi venerdì 27 ottobre presso la Storica Società Operaia di Pordenone, che prosegue il suo impegno di studio e divulgazione rivolto alle problematiche di salute e dipendenze del mondo giovanile.
Organizzato con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone, l’incontro ha messo l’accento su diversi aspetti, dai dati clinici alle implicazioni psicologiche, educative e sociali.
I dati portati dal dottor Diego Serraino, Direttore Epidemiologia Oncologica del Cro di Aviano, hanno evidenziato in Regione una percentuale del 30% di fumatori tra i giovani sotto i 30 anni, con conseguenze che già si rivelano molto gravi soprattutto per le donne, che in FVG registrano le percentuali più alte d’Italia di tumore ai polmoni, mentre al contrario quella maschile è la più bassa. Indice che le campagne antifumo degli anni passati hanno avuto successo sulla popolazione dei fumatori (fino ad allora prevalentemente maschile), ma hanno anche lasciato spazio a nuove mode come quella della sigaretta elettronica, per la quale il dottor Antonio Natòli, Medico Farmacologo Area Dipendenze presso il Dipartimento Dipendenze e Salute Mentale di ASFO Pordenone, ha parlato di “effetto gateway”, ovvero di un “cancello” spalancato pericolosamente verso i ben più gravi danni del fumo da sigaretta, senza considerare anche la facilità di “manomissione” di questi dispositivi per altri usi impropri, anche con sostanze da abuso.
Attualmente l’età nella quale si inizia a fumare si è abbassata: si comincia già verso gli 11 anni, specie attraverso lo “svapo”, più piacevole del fumo da sigaretta grazie alle miscele aromatizzate, innescando però comportamenti che già dai 15-18 anni possono trasformarsi in vera e propria dipendenza. Il fumo tuttavia, e in particolare quello da e-cig, rimane ancora, a differenza di altre dipendenze, tra i comportamenti considerati “socialmente accettabili”, e questo, come ha sottolineato dottoressa Franca Da Re, Psicologa, già Dirigente Tecnico del Ministero dell’Istruzione, non aiuta i giovani a combatterla efficacemente, anzi spesso la trova associata all’abuso di alcol, altra piaga dei nostri adolescenti. Tutto ciò finirà nel prossimo futuro per creare un serio problema di salute pubblica, quando le conseguenti patologie cronico-degenerative si manifesteranno in tutta la loro gravità e incidenza sociale. Per questo, come ha sottolineato l’Assessora Guglielmina Cucci, è necessario condurre azioni incisive di prevenzione e sensibilizzazione, creando alleanze efficaci tra enti pubblici, istituzioni e Terzo Settore.
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