I segreti delle api, se ne parla a Pordenone
Giovedì 20 ottobre alle 18, l’associazione Thesis organizza nella Biblioteca civica una serata con Francesco Nazzi, per approfondire intorno a un insetto fondamentale per l’ecosistema
Come fanno le api a costruire cellette dalla geometria perfetta? Quali sono i segreti del linguaggio delle loro danze? Come si può decifrare l'enigma dell'altruismo estremo delle operaie? Quali sono i molti nemici che minacciano questi preziosi insetti e cosa si può ancora fare per tutelarli? Sono alcune delle domande alle quali la conversazione “In cerca delle api. Viaggio dall’alveare all’ecosistema” organizzata nell’ambito del ciclo Dedica Incontra dell’associazione Thesis, in programma giovedì 20 ottobre alle 18 nella biblioteca di Pordenone, darà risposta. L’ospite , che sarà introdotto dal curatore di Dedica Festival Claudio Cattaruzza, è Francesco Nazzi, professore di zoologia e di apidologia e apicoltura all'Università di Udine. I suoi studi riguardano la biologia e la salute delle api; ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche italiane e internazionali. Da anni le api hanno guadagnato l'attenzione dell'opinione pubblica, e non solo per il fondamentale contributo al mantenimento degli ecosistemi naturali o delle produzioni agricole, ma soprattutto per i gravi problemi che le affliggono, falcidiandone le popolazioni. Per comprendere a fondo tale situazione è necessario affrontare la sfida della complessità e intraprendere un vero e proprio viaggio nel mondo delle api: dall'individuo alla colonia, dall'alveare all'ecosistema.
Nazzi è coordinatore di una ricerca multidisciplinare realizzata dall’ateneo udinese che ha analizzato la complessità del sistema formato dalle api in relazione con parassiti, patogeni, condizioni ambientali, composti tossici, disponibilità di nettare e polline. L’obiettivo era capire se si potesse ricavare qualche regola generale utile a interpretare il destino delle api in caso di intossicazione Ne è venuto fuori un quadro più chiaro del previsto, che ha evidenziato come la presenza di un virus patogeno in grado di sabotare il sistema immunitario delle api determina una condizione nota come bistabilità. Si tratta di una condizione per cui un sistema, ad esempio le api, può finire in una o un’altra condizione finale a seconda di minime variazioni del suo stato iniziale. In pratica, accade che laddove il virus è assente, gli effetti di una esposizione a un agrofarmaco nocivo o a un altro fattore di stress, si possono prevedere facilmente mentre quando c’è il virus, che è molto comune, tutto si fa più incerto. “Il risultato del nostro studio è importante – spiega Nazzi, perché suggerisce molta prudenza in fase di determinazione del rischio esercitato dagli insetticidi in ambienti realistici. In altre parole non bastano dei risultati confortanti ottenuti in certe condizioni ambientali per escludere eventuali esiti nefasti in altri contesti».
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