Giovedì 24 febbraio alle 20.45 a Cinemazero verrà proiettato Caveman
Alla presenza del regista Tommaso Landucci. L'evento è organizzato in collaborazione con il CAI di Pordenone, per i cui soci è prevista una riduzione sul biglietto d’ingresso.
Proseguono le anteprime del Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario: giovedì 24 febbraio alle 20.45 a Cinemazero verrà proiettato Caveman, alla presenza del regista Tommaso Landucci. L'evento è organizzato in collaborazione con il CAI di Pordenone, per i cui soci è prevista una riduzione sul biglietto d’ingresso.
Il film, presentato alla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia e al Festival dei Popoli di Firenze, racconta l'impresa straordinaria dello scultore e speleologo toscano Filippo Dobrilla, scomparso prematuramente nel 2019. Di lui, negli anni Novanta, Vittorio Sgarbi diceva: «Dobrilla sente urgere il corpo dentro la pietra, lo vuole estrarre. L'artista vive libero nella natura, opera su grandi blocchi di marmo di Carrara che non hanno committente e non hanno destinazione. Ma egli sa che contengono forme insoddisfatte che richiedono la sua mano per essere riconosciute».
Per oltre trent'anni, Dobrilla si è calato in una grotta delle Alpi Apuane, a 650 metri di profondità, per realizzare nel marmo una delle sue opere più ambiziose e affascinanti: "Il gigante dormiente". Un colosso nudo, lungo quattro metri, addormentato nel cuore della terra e inaccessibile ai più. Ma cosa spinge un artista a realizzare un’opera nascosta agli occhi degli uomini? È a questa domanda che Caveman cerca di dare risposta, muovendosi fra gli amori giovanili del suo protagonista, il suo desiderio di isolamento, la sua idea di arte pura ma anche le sue molte contraddizioni.
Le prime riprese del film sono state realizzate in occasione di Expo 2015, quando Dobrilla ha presentato il gruppo scultoreo David e Gionatan, già esposto alla Biennale di Venezia. Durante la produzione del documentario, l'artista ha scoperto di avere un tumore: Caveman ha preso così una piega completamente diversa dall'idea iniziale ed è diventato quasi un testamento dello scultore ribelle. «Se fai un film che racconta la storia di una persona, la cosa più importante è il rapporto di fiducia e rispetto che si instaura con il protagonista», ha dichiarato Landucci a margine della presentazione del documentario durante le Giornate degli Autori alla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia.
Tommaso Landucci, diplomato in regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, inizia a lavorare come assistente alla regia nel 2012 con Claudio Giovannesi e Luca Guadagnino. Incontra il regista premio Oscar James Ivory, che diventa produttore esecutivo del suo primo lungometraggio di finzione, in fase di finanziamento.
Le anteprime del Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario continuano giovedì 3 marzo con Il tempo rimasto, alla presenza del regista Daniele Gaglianone.
Il 17 marzo sarà la volta del documentario autobiografico pluripremiato Radiograph of a family, con l'intervento della regista iraniana Firouzeh Khosrovan.
La quinta anteprima, venerdì 25 marzo è Dal pianeta degli umani, premiato come miglior lungometraggio al Festival dei Popoli di Firenze, con la partecipazione del regista Giovanni Cioni.
Infine, giovedì31 marzo chiude il programma Daniele Babbo con il suo film I tuffatori.
Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario è un'iniziativa di Cinemazero, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, TurismoFVG – Io sono Friuli Venezia Giulia, il Comune di Pordenone, la Fondazione Friuli, CGN, Coop Alleanza 3.0 ed EuropaCinemas.
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