La novità di Pasqua
La Risurrezione di Gesù introduce una tale novità nella Storia, che ci porta a considerare il mondo con uno sguardo nuovo
La novità è uno dei criteri decisivi per comprendere e vivere nel nostro tempo. Visitando tante aziende del nostro territorio, mi sono reso conto che l’innovazione è considerata da tutti come la scelta decisiva fatta per uscire dal periodo di crisi di questi anni, la parola d’ordine per offrire a tutti e in particolare alle nostre famiglie più fiducia, più sicurezza e speranza per il futuro. Forse questo aspetto è ancor più caratteristico dell’epoca che viviamo e determina in modo impressionante i comportamenti e le scelte. Lo sviluppo tecnico e scientifico, in ogni ambito di vita, sembra essere il motore sempre più potente di ogni cambiamento. Bisogna riconoscere che tutto questo ha portato e porterà indubbi miglioramenti alla vita dell’uomo, ma nello stesso tempo introduce a questioni inedite e spesso radicali di fronte alle quali avvertiamo atteggiamenti e sentimenti molto diversi: dalla paura al senso di precarietà esistenziale, dall’entusiasmo al tentativo non facile di comprendere e governare il cambiamento stesso.
La Risurrezione di Gesù introduce una tale novità nella Storia, che ci porta a considerare il mondo con uno sguardo nuovo. Celebrare la Pasqua, per noi cristiani, significa ritornare alla sorgente della vita, ritornare all’origine e alla fonte della novità della vita. Non si tratta di tornare al passato, di tornare indietro, ma di andare in profondità, di esplorare le fondamenta, di ritrovare la freschezza di un inizio. Non stiamo parlando di un’idea o di un insieme di valori, ma di un dono, di un’esperienza viva, di un incontro decisivo. È quella possibilità, che non può esser ridotta a suggestione nel proclamare: Cristo è vivo e risorto. È stata anche l’esperienza di san Paolo, quando, uscito dall’incontro con Gesù vivo e risorto, ci ha invitati a cercare le cose di lassù, dove è Cristo, e a rivolgere il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra (cfr. Colossesi 3,1-2).
Molti pensano che il cristianesimo appartenga al passato, come se avesse perduto qualsiasi possibilità di dire una parola accettabile all’uomo contemporaneo. La Pasqua di Risurrezione rappresenta, per coloro che credono, la sorgente di ogni autentico rinnovamento e il criterio che illumina lo spessore autenticamente umano di ogni cambiamento. È la luce non abbagliante che si propone non solo per illuminare la via, ma per dischiudere gli occhi sulla bontà della via da percorrere. È la luce che ci aiuta a cogliere il senso decisamente umano di ogni conquista e di ogni sconfitta, la forza e il coraggio di un impegno quotidiano di liberazione da ogni male, da ogni ingiustizia, da ogni egoismo. Per un cristiano non c’è Pasqua se non c’è rinnovamento e il principio di questa novità è il dono di Dio, della sua vita, della sua amicizia. Anche il gesto di scambiarci gli auguri o di donarci un semplice uovo di cioccolato, diventa il simbolo per celebrare la forza e la bellezza della vita che vince ogni male e sofferenza.
La Pasqua, ci ricorda papa Francesco, è la festa della nostra speranza. Apriamoci alla speranza e mettiamoci in cammino. La memoria delle opere e delle parole di Gesù risorto e vivo, sia luce sfolgorante, che orienta i nostri passi nella fiducia, verso la Pasqua che non avrà fine.
Buona Pasqua a tutti.
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