Friuli Occidentale
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Siccità: nel Pordenonese la pioggia aiuta ma non risolve

La pioggia incide in modo significativo sul deficit idrico accumulato in quasi due anni di siccità. “L’emergenza purtroppo persiste e richiederà ancora notevoli sforzi per evitare qualsiasi forma di spreco" ha dichiarato Colussi presidente Concorzio Cellina Meduna

Siccità: nel Pordenonese la pioggia aiuta ma non risolve

No ad allarmismi ma nemmeno a facili entusiasmi: la pioggia caduta nelle ultime ore a macchia di leopardo sull’intera provincia è stata sicuramente benefica ma non incide in modo significativo sul deficit idrico accumulato in quasi due anni di siccità. “L’emergenza purtroppo persiste e richiederà ancora notevoli sforzi per evitare qualsiasi forma di spreco – ha spiegato dal quartier generale di Pordenone il Presidente del Consorzio di bonifica Cellina Meduna, Valter Colussi -. Sicuramente le perturbazioni dell’ultima settimana hanno aiutato il quadro generale. Le portate dei due fiumi principali sono aumentate temporaneamente e la neve in quota dovrebbe garantire un poco di respiro a breve quando le temperature riprenderanno a salire. L’ente continua ad invasare più acqua possibile nei laghi alpini: le recenti precipitazioni consentono uno stop di una settimana circa per le bagnature anticipate alle colture e al seminato. Significa che in questi giorni cerchiamo di accumulare ogni goccia risparmiata in vista di una stagione estiva che potrebbe rivelarsi critica”. A preoccupare restano le falde sotterranee che scorrono a profondità spesso quasi inedite per l’(ex) piovosissima Destra Tagliamento. Come accaduto nel famigerato 2003, potrebbero volerci mesi (o forse anche più di un anno) per ripristinare l’equilibrio sotto la superficie dei terreni. Venendo ai dati tecnici, Barcis è pieno con i suoi 9 milioni di metri cubi mentre i tre impianti della Val Tramontina dispongono ad oggi di una ventina di milioni di metri cubi. Ravedis fa già la propria parte ma i lavori di ultimazione non ne consentono ancora un impiego a massimo regime. La corrente di Cellina e del Meduna trasporta a fondovalle circa 7 metri cubi al secondo ma il valore è rapidamente in discesa dopo il picco dei giorni scorsi. La speranza è che fenomeni spot come quello della scorsa settimana si ripetano ciclicamente. Del resto un ulteriore passaggio atlantico è previsto per le prossime ore, con peggioramento del meteo e acquazzoni sparsi almeno fino a giovedì notte.

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