Friuli Occidentale
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San Vito, in Zipr un monumento al lavoro

Martedì 7 luglio la scopertura. Un'opera realizzata dall'artista Stefano Jus

San Vito, in Zipr un monumento al lavoro

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Dei 139 articoli che compongono la Costituzione repubblicana, entrata in vigore il primo gennaio 1948, più di settant’anni fa, quello che si può ritenere maggiormente proiettato nel futuro, ancora oggi fertile, è certamente l’articolo 1. E proprio la prima frase è stata scelta per essere “scolpita”nel cemento e posta a memento imperituro dai vertici del Consorzio di sviluppo economico locale del Ponte Rosso - Tagliamento, a tributo del lavoro, e in particolare delle lavoratrici e dei lavoratori di ieri e di oggi.
L’incarico è stato affidato dall’Ente consortile all’artista Stefano Jus. L’opera è stata realizzata e collocata all’interno della grande vasca che caratterizza il Centro direzionale, ed è già fissata la data di presentazione: martedì 7 luglio 2020, poco prima dell’avvio dell’Assemblea dei soci del Consorzio per l’annuale punto sulla rendicontazione.
La genesi
Il progetto si è svolto in sinergia con il Comune di San Vito al Tagliamento, in particolare con l’idea proposta dal Sindaco Antonio Di Bisceglie su suggerimento di Angelo Battel, visto il momento buio causa Covid-19, per puntare alla ripartenza con un monumento che celebrasse il lavoro. “Ricordare l’idea del lavoro, da celebrarsi in un periodo caratterizzato da un momento storico difficile. Questa la partenza. E si è scelto l’articolo 1 della Costituzione - spiegano Di Bisceglie e Battel -, frutto di una sintesi bellissima tra approcci diversi. Il senso? Quello della concezione, in un Italia del secondo dopoguerra, di ricostruzione possibile basata sul valore del lavoro. Una intuizione grandissima”.
L’Italia in quel periodo aveva perso tutto, ma negli anni con il lavoro risollevò la testa. Un segnale proveniente dal passato, ancora oggi attualissimo. L’idea è stata ben accolta dal Presidente del Consorzio Ponte Rosso - Tagliamento Renato Mascherin, e dal Direttore Daniele Gerolin. A realizzarla l’artista Stefano Jus, che ha scelto come forma quella epigrafica. Come monito. E come materiale il cemento, simbolo di questo secolo.

L’opera e l’artista
“In realtà, più che un monumento al lavoro è un richiamo/memoria ai valori fondanti della nostra società civile - spiega l’artista Jus-. La scelta, suggerita, di rappresentare il primo articolo della Costituzione riassume, in effetti, significati e simboli che sono insiti nelle singole parole: ITALIA, DEMOCRAZIA, LAVORO. Paradossalmente possono essere aggregate anche senza una logica grammaticale. Infatti, sono realizzate in moduli-scomparti (quasi fossero intercambiabili). Le parole qui bastano a evocare molte “immagini”. Attraverso i materiali e il font, si è voluto sottolineare l’incisività, il rigore, quella serietà e importanza che si danno alle parole da incidere sul marmo. E il cemento e l’acciaio sono il marmo dei giorni nostri”.
A questo punto per “sgonfiare” il monumento dalla retorica (in qualunque altro posto sarebbe sembrato una pietra tombale) si è pensato di farlo affiorare dall’acqua, come se galleggiasse. Ne nasce un contrasto: parole incisive e “pesanti” che non sono affossate, dimenticate, ma che fluttuano. Sempre.
Tecnicamente l’opera d’insieme è formata da 9 piastre in cemento con in bassorilievo le parole del primo articolo della Costituzione, “galleggianti” in uno spazio di 2 metri per 2 metri all’interno della vasca centrale della sede del Consorzio. La difficoltà maggiore? E’ stata quella di posare 5 quintali di cemento dando l’impressione di fluttuare, risolta con l’insegno: è stato posizionato un supporto in acciaio a piramide rovesciata che nel contesto risulta completamente invisibile.
Il Consorzio
Renato Mascherin, Presidente dell’Ente consortile, rileva “quanto sia fondamentale in questo periodo delicato dare un segnale di ripartenza facendo memoria delle idee che stanno alla base di una Comunità unita per poter guardare al futuro con spirito costruttivo”. Per il Direttore Daniele Gerolin, “ieri come oggi, il lavoro e le persone (siano essi personale dipendente che imprenditori) sono i pilastri e la vera forza della “nostra” Zona industriale che nel corso di più di 50 anni è riuscita a superare crisi, ad espandersi e a veder crescere il tessuto imprenditoriale su scala nazionale e internazionale, creando opportunità di crescita per il territorio e per le famiglie. Quest’opera, dunque, è una riconferma dello spirito con cui vogliamo continuare a guardare con fiducia al futuro”.

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