Friuli Occidentale
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Roveredo, una comunità che non si perde d’animo

Comunicazioni e collegamenti "virtuali", ma anche pensieri e ipotesi "reali" per l'estate

Atteso il collegamento che don Ruggero Mazzega, il parroco, tiene col gruppo dei catechisti roveredani, con l’assistenza del collaboratore don Simone, esperto anche in informatica. Lunedì scorso si è parlato del coinvolgimento dei genitori, nel cammino costante che i catechisti curano, attraverso il proprio gruppo WhatsApp, assicurando una proposta di coinvolgimento e crescita; degli scambi di materiale tra loro, in spirito di collaborazione; come pure del “focus” sulle attività estive. Gli altri anni si puntava ai campi scuola alla Casa di Tramonti di Sotto, di proprietà della parrocchia. Su facebook e in striming è stato creato anche il logo che accomuna il gruppo educativo: “Sigillum Paroecia Sancti Bartolomei Rovereti”.
Sono una quindicina i catechisti, dalla III elementare alle superiori, impegnati nel cammino educativo che prevede le partecipate tappe delle prime comunioni, con una trentina di protagonisti, e delle cresime.
Buono il coinvolgimento coi genitori, raggiunti attraverso WathsApp; una larga parte di essi collabora, anche se per ora sono sospese le succitate tappe sacramentali. Essi accolgono con disponibilità le proposte settimanali, compresi i momenti di preghiera in famiglia. “Anche se la sensazione condivisa – sottolinea don Ruggero -, è quella che manchi qualcosa, per il fatto che non ci sia la presenza fisica in classe e in chiesa”. Al proposito, la messa trasmessa in striming, domenica scorsa, ha raggiunto 2570 visualizzazioni e contatti.
Dal Grest ai Campeggi Il Don prosegue, spiegando che, per ora, c’è una certa perplessità per i campeggi. Più facile sarebbe una sorta di “grest parrocchiale on line”, con eventuali contatti distanziati, opportunamente sorvegliati.
L’utilizzo della Casa di Tramonti, sarebbe più facile organizzarlo con gli adulti e con la terza età, favoriti dal fatto che, oltre al telefono fisso (0427.869384), dispone di ben 23 mila metri, ben strutturati: con campi da calcio, pallacanestro, pallavolo e tennis; un’area religiosa con spazio per la celebrazione dell’eucaristia, arredata anche con una fontana circolare, con gli zampilli che riproducono il “gialut”, simbolo del paese. Sono inoltre citati i nomi delle varie contrade: Platha, Tavieles, Sant’Anna, Borgo de Moro, Runcadei, Borgo nuovo o Mamaluc, Forciates, Saccon, Codes, San Bastian, Vilotes e Puart - in ricordo dell’antico porticciolo, per lo sbarco del legname dei boschi di Rovere. In 23 anni è stata continuamente ammodernata e adeguata alle norme di legge.
C’è pure una cappellina interna e, all’esterno, un capannone fisso, in grado di accogliere sino a 200 persone, in altri tempi. Ad esempio quando veniva organizzata la festa coi genitori; o, una volta all’anno, quella delle famiglie. Molti ricordano ancor oggi la festa d’inaugurazione della struttura, avvenuta a fine maggio 1999.
Da sempre è utilizzata anche dalla Banda Filarmonica di Roveredo, come pure dalla Pallavolo di Maderno di Piave; la Società Ciclistica Roveredana è solita festeggiare le proprie tappe; il 1° Maggio anche la Società di Piccolo Risparmio qui si ritrova.
Insomma, i roveredani la sentono “casa propria”, e il gruppo ANA di Roveredo ne è il solerte custode, con Angelo Lisetto.

Roveredo, una comunità che non si perde d’animo
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