Prata: domenica Dario Levantino presenta il suo romanzo
Al Teatro Pileo di Prata lo scrittore Dario Levantino presenta domenica 26 marzo alle 17 il suo romanzo Il cane di Falcone. Presenta Lucia Roman
Domenica 26 marzo alle 17 nel Teatro Pileo di Prata di Pordenone, il Comune e la Biblioteca Civica di Prata di Pordenone in collaborazione con Ortoteatro organizzano un appuntamento nell'ambito della rassegna Prata d’Autore Ragazzi. Ospite sarà Dario Levantino che presenterà il suo ultimo romanzo Il cane di Falcone (Fazi Editore). Modera la serata Lucia Roman.
Dario Levantino
È nato a Palermo nel 1986. Laureato in Lettere e Filosofia, insegna italiano in un liceo di Monza. Il suo libro d’esordio, Di niente e di nessuno (Fazi Editore, 2018), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma 2018, il Premio Subiaco Città del Libro 2018, il Premio Leggo Quindi Sono 2019 ed è stato tradotto in Francia con il plauso della critica. Il suo secondo romanzo, Cuorebomba, è uscito nel 2019 e sarà ugualmente pubblicato in Francia. Con La violenza del mio amore (2021), il terzo episodio della serie, l’autore ha continuato a seguire le vicende di Rosario, un personaggio molto amato da tutti i suoi lettori.
Il libro
La storia di un'amicizia speciale tra un cane randagio e il magistrato palermitano. Un romanzo edificante sul valore del coraggio e la forza delle idee che sopravvivono alla morte. Un libro sulla mafia e la figura di Falcone, viste però con gli occhi di un cane.
«"Il cane di Falcone" è un libro in cui la mafia è raccontata in modo originale e mai retorico. L'autore dà al lettore le chiavi per capire una realtà complessa senza mai essere didascalico. E ci insegna che affrontare i propri mostri e sconfiggerli è molto più facile di ciò che temiamo» – Maria Falcone
Un cucciolo orfano di madre viene raccolto e accudito da un uomo. Quell'uomo è Giovanni Falcone, magistrato impegnato a contrastare la mafia nella Palermo insanguinata degli anni Ottanta. Uccio, più volte scampato alla morte, ha maturato un senso di giustizia che lo spinge a impegnarsi contro la malavita. Ma una notte, mentre si esercita ad affinare il suo latrato, da un palazzo lì vicino scende Giovanni Falcone, che lo accarezza e che, malgrado non possa portarlo a casa, lo accoglie amorevolmente nell'atrio del tribunale di Palermo, dove opera con il suo pool antimafia. Da quel momento, mentre si susseguono i tristi delitti di mafia, tra cane e padrone si instaura un'intensa amicizia, che verrà stroncata solo dal brutale omicidio del magistrato. Alla fine, vecchio e con le ultime forze, Uccio prende dimora nell'atrio del tribunale di Palermo per vegliare la statua del giudice presa di mira dai teppisti, mettendo in atto così la lezione più importante appresa da Falcone: il coraggio. Nel trentennale della strage di Capaci, un racconto commovente e delicato che, con leggerezza e senza toni retorici, affronta un tema difficile e una delle pagine più buie della nostra Storia dimostrando che l'amore e il senso di giustizia possono trionfare su qualsiasi forma di violenza e sopraffazione.
Ingresso gratuito.
Info: Ortoteatro 320 05 300 07
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