Blanc festival: tra Arte e Natura
Gli appuntamenti di venerdì 26 a Castelnovo del Friuli, domenica 28 a Barcis e lunedì 29 luglio a Lestans, con Colors, Ti regalo la luna, e Undine
È cominciato all’insegna del dialogo tra territori, discipline, culture, la nuova edizione di Blanc European Festival, con un intenso incontro a Tramonti di Sopra, che ha svelato sorprendenti comunanze tra il Friuli e la Sicilia, partendo dalla storia della “KOLYMBETHRA: IL GIARDINO RITROVATO”, raccontata da Giuseppe Lo Pilato, con Tiziana Sandrinelli e Andrea Spagnol.
IL VIAGGIO sul tema “Arte e Natura” CONTINUA CON I PROSSIMI 3 EVENTI DI FINE LUGLIO:
Venerdì 26 luglio, alle ore 20:45, sul Sagrato della Chiesa di San Nicolò, a Castelnovo del Friuli, sarà la volta di “COLÔRS: gli FLK in Concerto”. Il famoso gruppo folk friulano ripropone dal vivo l’album dell’esordio “Colôrs”, il lavoro più conosciuto del loro repertorio, il disco simbolo del loro modo di fare musica. Un insieme colorato e divertente, dinamico e coinvolgente, che mescola influenze e stili, attraversando i diversi gusti musicali dei singoli componenti. A unirli è l’uso di una lingua “diversa”, non omologata, evocativa e cantabilissima come il friulano, nella voce della vocalist Cristina Mauro, che si fonde con Stefano Montello (chitarre), Alessandro Montello (pianoforte), Loris Luise (percussioni), Flavio Zanier (basso), Federico Montello (batteria). In caso di maltempo l'evento si svolgerà all'interno della chiesa. Gli FLK sono una band etno-rock friulana attiva sulla scena da trent’anni. Con sei dischi pubblicati dal 1993 ad oggi, senza contare le numerose collaborazioni e i dischi solisti, gli FLK hanno attraversato l’evoluzione musicale degli ultimi decenni tornando, con “Trente” settimo e nuovissimo disco appena pubblicato, ad una dimensione più dinamica e rockeggiante, senza perdere l'ispirazione etnica che li ha sempre contraddistinti e una ricerca musicale sempre innovativa, che affascina più generazioni. Il luogo scelto da Blanc per il concerto è Castelnovo del Friuli, il comune "labirinto", un insieme di piccoli borghi immersi nel verde delle colline, da cui si snodano numerosi sentieri nei boschi, ricchi di acque sorgive, torrenti e cascate, abitati da caprioli, cervi, cinghiali e altri animali selvatici.
Domenica 28 luglio, alle ore 20:45, la Vecchia Strada della Valcellina, a Barcis, sarà in connessione con il cosmo, con un evento dal titolo evocativo, “TI REGALO LA LUNA: musica e riflessioni sulla magia del nostro satellite”, che vedrà insieme la soprano Silvia Celadin, il pianista Pierluigi Piran e il fisico e ricercatore Fabrizio Coccetti.
Protagonista sarà la Luna, sempre cantata dagli artisti di tutto il mondo, affascinati dal delicato chiarore e dalla vena di mistero. Entità celeste, intrisa di magia e suggestioni, che, sopra la testa degli uomini, cambia volto e forma, lasciando interpretare il significato del suo incedere in un tempo sempre presente. Attraverso la poetica della musica, con Silvia Celadin e Pierluigi Piran, supportati dalla lettura scientifica del fisico e ricercatore Fabrizio Coccetti, si potrà accedere con facilità e naturalezza nella dimensione di silenzio e bellezza del nostro satellite. In caso di maltempo l’evento si svolgerà presso il Palazzo Centi. Un luogo di straordinaria suggestione: Blanc permette anche di realizzare un percorso affascinante in una delle più suggestive Riserve Naturali del Friuli Venezia Giulia, quella della forra torrente Cellina che ha scavato un profondo canion. La vecchia strada della Valcellina è stata aperta nel 1906 per esigenze legate alla costruzione dei primi impianti idroelettrici, collegando Montereale Valcellina alla località Molassa, la pianura alla valle. È stata dismessa nel 1992, dopo la costruzione di una strada più funzionale rispetto alla moderna urbanizzazione e soprattutto più sicura.
Lunedì 29 luglio, alle ore 20:45, a Villa Savorgnan, a Sequals, prenderà forma “UNDINE: lo spirito dell’acqua”, concerto con la flautista Giulia Carlutti e il pianista Ferdinando Mussutto. Il prestigioso duo udinese si esibirà in un repertorio affascinante ispirato alla composizione “Undine” di Reinecke. Undine è lo spirito acquatico nel folclore germanico. La storia della ninfa, emersa dai flutti in cerca di un’anima, attraverso il vero amore, ci porta a riflettere su come le favole siano centrali nello sviluppo della coscienza collettiva. Nel nostro immaginario le ondine, o undine (dal latino unda, ovvero ‘onda’) sono conosciute anche come Ninfe o Nereidi, creature leggendarie elencate fra gli elementari dell’acqua nelle opere sull’alchimia di Paracelso, il quale ipotizzava che questi spiriti acquatici dimorassero solitamente in laghi, foreste e cascate, le cui voci meravigliose venivano solitamente udite sovrapposte allo scrosciare dell’acqua. La villa che ospiterà la storia della ninfa: La storica dimora estiva dei conti Savorgnan, villa veneta risalente al 1520, ospita un'interessante raccolta archeologica, proveniente da scavi nel territorio di Sequals e nei pressi del castello di Solimbergo. Sono emerse ben quattro necropoli, una villa rustica e sei insediamenti di epoca romana imperiale. Nella collezione, sono presenti anche reperti di epoca rinascimentale, rinvenuti nel territorio pedemontano tra il Tagliamento e il Meduna.
IL FESTIVAL:
Artisti di fama nazionale e internazionale, dal 20 luglio al 20 ottobre, si accosteranno con sensibilità al tema del creato, al rapporto uomo-natura. Attraverso una mescolanza originale di linguaggi e forme espressive, sollecitano la riscoperta di alcuni tesori storico-naturalistici del territorio, seguendo la scia del colore “bianco”, archetipo e simbolo di luce e gioia, che ha ispirato il titolo del festival fin dalla prima edizione del 2019.
Così il direttore artistico Riccardo Pes: «L’idea di fondo di quest’edizione in particolare è veicolare messaggi attraverso l’arte: sostenibilità, rispetto ambientale, rapporto con l’elemento naturale, ossia con la madre terra e nello specifico con il territorio. Le iniziative multi-art possono promuovere un cambiamento fattivo proprio perché vanno in profondità. Gli eventi sono costruiti partendo dalla trasversalità dei saperi, mossi dallo spirito pionieristico del Blanc, che sperimenta anche location assurde, al limite. Bianco è il colore della luce e della purezza, ma anche della pagina su cui ogni anno si scrivono, nelle più libere forme e modalità artistiche, le storie del Blanc European Festival».
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