Aviano gioisce per Padre Raniero Cantalamessa cardinale

Tutti conosciamo padre Cantalamessa, cappuccino, in quanto dal 1994 al 2009, ogni sabato 28 novembre con il suo “Pace e Bene” entrava nelle case di milioni di spettatori con il programma di Rai Uno “Le ragioni della speranza”. E, inoltre, dal 1980 è stato nominato da Giovanni Paolo II predicatore della Casa Pontificia e confermato in tale carica da Benedetto XVI e da papa Francesco. Così ogni settimana dell’Avvento e della Quaresima, suggerisce una meditazione alla presenza del Papa, di cardinali e di vescovi.
Papa Francesco, domenica 25 ottobre ha annunciato la creazione di 13 nuovi cardinali e tra questi ha voluto anche il suo “predicatore” Cantalamessa, in segno di riconoscenza da parte di tutta la Casa Pontificia. E sabato 28 novembre nella basilica di San Pietro, all’altare della Cattedra, i nuovi cardinali, dopo aver giurato fedeltà e obbedienza al Papa, hanno ricevuto da Francesco la berretta, l’anello e il titolo o diaconia di una delle chiese di Roma; a padre Cantalamessa la diaconia di Sant’Apollinare delle Terme Neroniane-Alessandrine. Essendo ultraottantenne, il frate cardinale non ha diritto di voto ad un eventuale conclave.
Papa Giovanni XIII, nel 1962, ha stabilito che tutti i cardinali devono essere elevati alla dignità episcopale. Ma il desiderio di “padre Raniero” è quello di morire con indosso il suo abito francescano: “l’ordinazione episcopale mi metterebbe al di fuori del mio Ordine e poi l’Episcopato non è un titolo onorifico, bensì una consacrazione per il servizio”, per cui ha chiesto la dispensa al Santo Padre.
Ricordiamo con piacere la venuta di padre Raniero, ora neocardinale, ad Aviano nel lontano 31 ottobre 1999. Padre Venanzio, nel terzo centenario della morte di padre Marco, ha voluto la presenza, per onorare il frate avianese, del confratello padre Cantalamessa, che in duomo ha trasmesso parole di speranza ai tanti fedeli presenti, devoti di padre Marco e membri del Rinnovamento nello Spirito della diocesi, di cui p. Raniero è annoverato tra gli iniziatori del movimento in Italia.
Nella foto, lo vediamo con Mons. Pierluigi Mascherin, in oratorio, prima del suo intervento in duomo.