A San Vito le suore di clausura attivano un canale d’ascolto per vincere la solitudine
Il sindaco Di Bisceglie: “Grazie a nome della comunità alle sorelle del monastero per questa solidarietà così importante in questo terribile periodo di emergenza"
– Di fronte all’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19, la Chiesa in Italia e nel resto del mondo ha attivato tutte le sue dimensioni, materiali e spirituali, per essere accanto alle persone fragili, ai più poveri e vulnerabili, con un grande spirito di solidarietà e cura.
Tra le iniziative locali che meritano di trovare risalto, ancora di più per il contesto in cui nascono di profonda spiritualità, c’è quella del monastero di Santa Maria della Visitazione che ha sede in via Roma a San Vito al Tagliamento.
Se le limitazioni imposte in questo periodo per la nostra salute accentuano anche la nostra solitudine, le suore di clausura dell'Ordine della Visitazione di Santa Maria desiderano essere vicine alla popolazione, donare ascolto e condividere la speranza e la fiducia.
E così il Sindaco di San Vito al Tagliamento, Antonio Di Bisceglie, fa sapere, dopo aver avuto un colloquio telefonico con suor Maria Serena, della “bella disponibilità di sostegno offerta dalle suore del monastero di San Vito. Infatti, le persone che volessero parlare, dialogare, ricevere conforto possono telefonare al numero 338 2013913. Ringrazio vivamente le suore - aggiunge il Sindaco - per questo alto contributo di solidarietà”.
Una iniziativa che assume una forza ancora maggiore mentre ci si avvicina alla Settimana Santa, durante la quale si celebrano gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù e che prenderanno il via domenica 5 aprile, mentre il 12 aprile si celebrerà la Santa Pasqua, per la prima volta ciascuno nella propria abitazione, in piena osservanza delle misure in atto.
E’ un legame secolare quello che lega le suore di clausura dell'Ordine della Visitazione di Santa Maria con la comunità locale. Era il 27 giugno 1708 quando fecero il loro ingresso a San Vito al Tagliamento. La richiesta di portare le suore in città era partita dal consiglio comunale, per avere una scuola per le ragazze della nobiltà locale. Una richiesta accolta dall’allora patriarca di Aquileia, Dioniso Delfino, che aveva individuato San Vito come sua dimora. La scelta cadde sulle suore della Visitazione di Santa Maria, ordine fondato da San Francesco di Sales il 6 giugno 1610 ad Annecy, in Savoia. Un ordine nato con lo scopo di curare poveri e malati, trasformato in clausura nel 1618.
Per i primi anni le suore furono ospitate all’ospedale dei Battuti, mentre i lavori per il monastero cominciarono nel 1710 e accanto all’edificio nel 1719 fu costruita la chiesa di San Giuseppe, consacrata nel 1777. Il patriarca Delfino volle che il suo cuore venisse seppellito ai piedi dell’altare maggiore.
Oggi la chiesa ha una apertura al pubblico (chiusa in questo periodo di emergenza sanitaria) e una zona, non visibile, da dove le suore possono assistere alle funzioni religiose. Il collegio ebbe una grande attrazione negli anni, un monastero che non ha perso fascino per chi sceglie la vita monastica della contemplazione: oggi a San Vito vivono circa una dozzina di suore.
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