Sull'insegnamento di religione
I Vescovi invitano le famiglie ad avvalersi di questo strumento di approfondimento della vita, di Dio, della cultura che ci circonda
gni anno i Vescovi italiani, in questa stagione, inviano idealmente a tutte le famiglie italiane - con figli in età scolare - una lettera in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2021-2022. Nella lettera di quest’anno i Vescovi snocciolano una serie di argomentazioni assai pregnanti, che incuriosiscono e interpellano tutti coloro che hanno responsabilità educative, in primis i genitori.
Iniziano provocatoriamente ponendo alcune domande in merito a contenuti tipici della cultura occidentale ed oggetto dell’azione didattica. Si riporta testualmente. "Che cosa sarebbe l’arte senza la Cappella Sistina di Michelangelo, la poesia senza la Divina commedia di Dante, la musica senza la Passione secondo Matteo di Bach, la letteratura senza i Promessi sposi di Manzoni, l’architettura senza il Duomo di Milano, la filosofia senza Kierkegaard?
Cosa sarebbe l’amore senza il Cantico dei cantici, la dignità umana senza le parole di Gesù sui poveri nei Vangeli, la felicità senza il Discorso della montagna del Vangelo di Matteo?". La lista delle domande potrebbe allungarsi infinitamente.
Avvalersi dell’Ora di Religione è una scelta importante per offrire strumenti interpretativi agli allievi attraverso categorie bibliche, teologiche, artistiche, musicali, poetiche, letterarie etc. che altrimenti non incrociano nelle altre discipline, se non raramente. Non solo.
Questa ora permette di soffermarsi sui tanti quesiti, e mai come in questo tempo pandemico sorgono in ognuno di noi, in merito al nostro essere uomini. Così i Vescovi: "Chi siamo? Quale storia ci ha preceduto? Cosa dobbiamo fare per il presente nostro e dei nostri cari? Perché il dolore e la morte? Cosa possiamo sperare per il futuro in questa terra e dopo? Ognuno deve trovare la sua risposta. L’insegnamento della religione cattolica si pone proprio nell’orizzonte degli interrogativi esistenziali, che sorgono anche nei nostri ragazzi". Certamente avvalersi dell’Ora di religione chiede un impegno, anche qualche sacrificio, specie quando l’organizzazione scolastica non sempre ne favorisce la frequenza.
Eppure se i nostri studenti vengono supportati dai loro genitori, se si consolida l’alleanza educativa tra docenti e famiglie, se si guarda verso un orizzonte alto e impegnativo è quest’ora un’occasione di reale formazione a favore del bene e per un’esistenza piena dei nostri ragazzi e ragazze.
diac. Giovanni M Dalla Torre
Direttore Ufficio Scuola Diocesano
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