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Servizio Famiglia: un questionario on line sulla preghiera in quarantena

E' stato lanciato il 25 maggio - attraverso mailing list, gruppi whatsapp - il sondaggio elaborato dal Servizio pastorale per la famiglia e la vita, sottoforma di questionario anonimo online, accessibile anche dal sito www.famigliaevitapn.it. 

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Servizio Famiglia: un questionario on line sulla preghiera in quarantena

E' stato lanciato il 25 maggio - attraverso mailing list, gruppi whatsapp e passaparola - il sondaggio elaborato dal Servizio pastorale per la famiglia e la vita, sottoforma di questionario anonimo online, accessibile anche dal sito www.famigliaevitapn.it.
Le sezioni del format constano di domande sia chiuse che aperte e riguardano gli ambiti delle relazioni familiari, la relazione con Dio, la percezione dei fedeli della vicinanza della Chiesa e, infine, l’esperienza della famiglia come chiesa domestica.
L’iniziativa nasce anzitutto con il desiderio di offrire alle famiglie uno spazio di narrazione sull’esperienza vissuta al tempo del lockdown, in particolare relativamente alla dimensione della fede.
Le restrizioni legate alla pandemia hanno precluso, si sa, l’accesso ai sacramenti e la vita comunitaria, al contempo hanno portato parrocchie e fedeli a trovare o scoprire modalità anche inedite per alimentare e custodire la presenza del Signore nel quotidiano, nelle proprie case.
Con questo semplice strumento di indagine, cogliamo al contempo l’opportunità della Chiesa di mettersi in ascolto delle realtà familiari, vale a dire delle istanze, dei bisogni più profondi, delle fatiche, delle potenzialità dei diversi contesti familiari.
Può essere che questo ci porti in futuro a tarare o ripensare alcune o molte delle tante iniziative di pastorale, laddove se ne constatino l’infruttuosità o l’inefficacia spirituale.
Se da tempo ormai viene riconosciuta la necessità di rinnovare l’approccio pastorale, questo non può che avvenire invertendo il punto di partenza dell’accompagnamento alle famiglie, creando nuovi punti di incontro, abbattendo le distanze, superando il timore della complessità dei loro tessuti relazionali.

PRIMI RISULTATI
I primi dati del sondaggio rivelano la disponibilità delle persone a condividere e raccontare aspetti profondi e importanti della propria quotidianità, dei propri bisogni, della propria fede.
Nei primi 150 format compilati emerge, ad esempio, che tra le fatiche maggiori delle famiglie vi sono state la gestione dello smartworking, le tensioni relazionali con il coniuge e con i figli, oltre a lutti e malattie. Tra gli aspetti positivi, lo stare più tempo insieme, il fare le cose con calma.
La messa teletrasmessa e il rosario hanno accompagnato maggiormente la preghiera.
Oltre la metà degli utenti ha pregato insieme, come famiglia, e per il 25 % di questi è stata una esperienza nuova.
Coltivare la dimensione della preghiera ha aiutato a custodire la pace interiore, a gestire la paura del futuro e ad alimentare la speranza.
Ciò che ha fatto percepire la vicina la Chiesa in questo tempo sono state soprattutto le celebrazioni e le parole del Papa e le iniziative parrocchiali.
Il progetto diocesano #stoacasaconTe è stato adottato dal 30% dei soggetti. Oltre la metà delle famiglie dichiara di aver fatto esperienza di chiesa domestica e riconosce l’importanza di continuare a coltivare questa dimensione, attraverso la preghiera, la partecipazione alla Messa, la formazione umana e spirituale.
Daniela Favaro

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