Il vescovo ha affidato la Diocesi a Maria
"Siamo oggi qui, all'inizio del mese di maggio, nel nostro santuario diocesano Madonna del Monte proprio per affidarci alla protezione di Maria Santissima Madre di Dio e del suo figlio Gesù e anche Madre della Chiesa e di tutti noi"
«Madonna del Monte, liberaci dal Covid-19 e da ogni contagio di chiuderci in noi stessi»
Dalla collina del Santuario Diocesano Madonna del Monte la preghiera del Vescovo si è estesa a tutta la Diocesi di Concordia-Pordenone. In una giornata primaverile, è iniziata la prima delle 5 celebrazioni del Vescovo delle domeniche del mese mariano. Accompagnato da don Orioldo Marson, Vicario Generale, il Vescovo Giuseppe Pellegrini è stato accolto dal Rettore del Santuario Don Sergio Moretto.
Nell’omelia il Vescovo ha offerto la seguente riflessione:
«Carissimi oggi celebriamo questa quarta domenica di Pasqua chiamata “Domenica del Buon Pastore” perché Gesù ci parla attraverso questa immagine del pastore custode delle nostre anime per vivere una vita in pienezza e in abbondanza.
Desidero iniziare dall'ultimo versetto del Vangelo di oggi che da pieno significato a tutta la nostra vita: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza”. È un'espressione bella e molto forte perché tutti noi desideriamo vivere bene e che la vita sia bella è in pienezza, tutti siamo alla ricerca di un qualcosa che possa saziare la nostra vita e che possa dare significato a quello che facciamo.
Con il termine vita solitamente le persone esprimono ciò che non si vorrebbe mai perdere, ciò che costituisce l'attesa più grande e il desiderio più profondo. Possiamo dire che vita è la somma dei beni che una persona possa desiderare. In questi due mesi appena trascorsi quanto risultano vere le parole di Gesù: siamo alla disperata ricerca di una vita più serena di non vivere della paura di essere contagiati, delle prescrizioni e di divieti. Mai come oggi sentiamo necessarie le limitazioni per il contenimento del virus: ma che vita sarebbe una vita vissuta sempre così… Ecco perché oggi questa parola di Gesù diventa una boccata di ossigeno facendoci che Gesù vuole che la nostra vita sia vissuta in pienezza. E per comprendere ancora di più queste parole, Gesù ci viene in aiuto con l'immagine della porta: “Io sono la porta delle pecore”. Gesù ci dice che è lui l'unica porta di accesso alla vita vera e alla salvezza. Fuori metafora, dunque, se vogliamo raggiungere la pienezza della vita è necessario passare attraverso di lui, camminare in sua compagnia perché lui ci porta ai pascoli più rigogliosi e ci conduce alla pienezza della vita. Gesù è la porta che ci consente di entrare direttamente con il Padre. La porta dice passaggio, possibilità di entrare ed uscire. Triste sarebbe una porta che si apre solo per farci entrare e non per farci uscire, non sarebbe una porta di libertà ma una prigione. Gesù invece ci assicura che passando attraverso di lui possiamo sempre entrare e uscire: entrare per conoscerlo e uscire per amare i fratelli che incontriamo nella vita. Gesù è la porta attraverso la quale noi entriamo e usciamo liberamente, abbiamo la libertà piena, ci sentiamo a casa e in famiglia in lui troviamo accoglienza, ristoro. Lui ci aiuta a conoscersi profondamente offrendoci spazi di crescita e di libertà per seguire lui la strada della felicità. Lui è il buon pastore che ci ama fino a dare la vita per noi. Parlando dell'immagine della porta Gesù ci ricorda che ci possono essere anche delle persone che non entrano dalla porta ma vi salgono da altre parti: questi sono ladri e briganti che non vogliono il bene delle persone, che fanno le cose di nascosto, che hanno un doppio fine preoccupati solo di se stessi, di rubare e distruggere. Ecco perché il vero discepolo è colui che passa attraverso la porta e scegli in pieno lo stile di vita di Gesù Buon Pastore che agisce alla luce del sole, che conosce le pecore chiamandole per nome le protegge, le ama e si prende cura fino a dare tutta la sua vita.
Siamo chiamati tutti, oggi, a prendere posizione: a deciderci se ascoltare o non ascoltare la sua voce la sua proposta. Da ben 57 anni la Chiesa in questa domenica ci invita a pregare perché ogni persona, in modo particolare i giovani, possa essere aiutata a scoprire la propria vocazione che non è altro che accogliere dal Signore il dono di vivere la vita in pienezza. Dopo il Sinodo dei giovani Papa Francesco nella Christus Vivit invita i giovani così: datevi al meglio della vita, a non osservarla dal balcone o da un anonimo parcheggio, ma ad aprire la porta della vita. Usando un espressione a noi più familiare potremmo dire di vivere alla grande. Ma per fare ciò, carissimi giovani, è necessario passare attraverso Gesù, la vita piena in totale affidamento di fiducia al padre e come dono gratuito ai fratelli. La pienezza della vita è lo stesso Gesù. “Io sono la vita”.
Siamo oggi qui, all'inizio del mese di maggio, nel nostro santuario diocesano Madonna del Monte proprio per affidarci alla protezione di Maria Santissima Madre di Dio e del suo figlio Gesù e anche Madre della Chiesa e di tutti noi. È importante, è necessario che consegniamo a Maria le nostre inquietudini, le nostre paure, le nostre sofferenze soprattutto in tempo di epidemia e di insicurezza personale, familiare e sociale. In questo tempo dove le incertezze sono messe in discussione è importante riscoprire le radici più profonde della nostra esistenza e della nostra fede: è necessario dare un significato vero alla nostra vita. Lasciamoci allora avvolgere da Maria Santissima la Madre di Gesù: sotto la tua protezione - ci dice la più antica preghiera mariana – ricorriamo a te, o Maria. Sotto la Croce Maria ha accolto da Gesù il mandato di essere per sempre nostra Madre, Madre della Chiesa e dell'umanità, Madre che ci capisce e ci accoglie a noi che siamo nel dolore e nella prova. Alla fine della celebrazione ci affideremo a lei, chiedendole di liberarci dal contagio e da ogni altro male fisico e spirituale».
A conclusione della S. Messa - trasmessa in diretta streaming sul Tv “il13” nel pieno rispetto delle norme anti SARS-CoV-2 e a porte chiuse - il Vescovo ha recitato la preghiera scritta da Papa Francesco appositamente per questo tempo di pandemia. Un segno di comunione con la CEI che ha affidato l’Italia alla Madonna del Caravaggio a Cremona il 1° maggio.
Domenica 10 maggio il Vescovo presiede - a porte chiuse – alle ore 11 in diretta Tv canale “il13” dal Duomo di Spilimbergo.
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