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Il riordino delle parrocchie, la corresponsabilità dei laici, la Visita interrotta dalla pandemia

La vita pastorale della diocesi

Il riordino delle parrocchie, la corresponsabilità dei laici, la Visita interrotta dalla pandemia

Ripercorrendo i dieci anni di permanenza tra noi del Vescovo Giuseppe, rivisitiamo solo alcune sue attenzioni, preoccupazioni e proposte più significative, riguardanti la vita pastorale della Diocesi.

Dopo i primi tre anni di conoscenza, nel 2014 ha consegnato alla Diocesi "Comunione e annuncio nella corresponsabilità. Orientamenti per il riordino delle foranie e delle unità pastorali per la nuova evangelizzazione". Così apriva il documento: "Avvertiamo tutti la necessità di un profondo rinnovamento delle comunità cristiane, perché diventino sempre più missionarie, capaci di portare alle donne e agli uomini del nostro tempo l’annuncio di amore e di speranza di Gesù. A tutti noi, presbiteri e diaconi, consacrati e consacrate e fedeli laici, vengono richieste un’autentica conversione pastorale e una rinnovata vita di comunione per camminare insieme e testimoniare, come ci ricorda papa Francesco, "la dolce e confortante gioia di evangelizzare". Un cammino di non facile attuazione! Ha avuto un suo itinerario che ha aiutato le Unità pastorali a consolidarsi e a rendersi più attive, anche se resta ancora molto da rinnovare e da fare.

Nel 2017 ha iniziato la Visita pastorale con quattro prioritarie: ascolto, consolazione, conversione, verifica. Nella lettera di indizione diceva: "Ho scelto come icona biblica l’incontro di Gesù con Zaccheo, e in particolare l’invito che gli rivolge: Oggi devo fermarmi a casa tua… Se questo accadrà, la Visita pastorale non sarà di certo un atto burocratico o l’adempimento di una norma ecclesiastica, ma un evento di grazia e di gioia, una bella testimonianza, un contributo per una chiesa in uscita".

Nelle sei Foranie che ha potuto visitare prima della pandemia si è avvertito soprattutto e proprio il suo atteggiamento di ascolto e di incoraggiamento. Restiamo in attesa di una ripresa che possa consentire un sereno e allargato incontro con le comunità cristiane che attendono senz’altro  questo evento.

Per favorire un ulteriore ascolto che coinvolgesse il più possibile tutti i battezzati della Diocesi, nel 2019 ha presentato il documento "Per un improrogabile rinnovamento ecclesiale". Un altro stimolo, per rimettere al centro alcuni punti: la riscoperta del battesimo, la corresponsabilità, la ministerialità, un ripensamento della pastorale e della parrocchia per generare la fede, un nuovo impulso delle Unità pastorali, del ministero dei presbiteri e dei diaconi.

Nell’ultimo anno il Vescovo ha avviato una riflessione e un confronto aperto riguardante la ridistribuzione dei preti e dei diaconi all’interno della rinnovata scelta di attività pastorale che avrà come centro le 27 Unità pastorali. Lo scopo: un rinnovato annuncio del Vangelo di Gesù, con una nuova visione di Chiesa, sale e luce del mondo, e uno stile diverso di pastorale in un mondo che cambia. Ridistribuzione che nasce anche dal progressivo e veloce calo dei preti e la necessità di dare vitalità alle ministerialità laicali.

Non vanno dimenticate le lettere pastorali annuali: dal 2015-16: Gesù volto della misericordia del padre. I passi della misericordia. La famiglia. buona notizia di Dio e gioia per il mondo. Toccare la carne di Cristo. ….E camminava con loro. Per l’anno 2020-21: Da babele a Pentecoste.

E’ attualmente in atto il cammino sinodale verso un’Assemblea diocesana che avrà lo scopo di dare orientamenti, proposte concrete per la pastorale dei prossimi anni.

Fonte: Redazione Online
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