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Don Gabriele Cercato: in partenza come fidei donum per la Thailandia

La sensibilità missionaria maturata in parrocchia a Bibione con don Arduino, il mandato missionario ricevuto il 22 ottobre dalle mani del Vescovo Giuseppe Pellegrini

Don Gabriele Cercato: in partenza come fidei donum per la Thailandia

La giornata mondiale missionaria è un evento che, da sacerdote, ho sempre ricordato in parrocchia, nella domenica in cui cadeva. Era un modo per sentire vicino e far sentire vicino i nostri missionari sparsi per il mondo. Quella che ci accingiamo a ricordare domenica 24 ottobre, assume quest’anno, per me, un significato diverso.
Venerdì 22, durante la veglia missionaria, riceverò dalle mani del vescovo Giuseppe il mandato missionario per l’esperienza che farò da sacerdote Fidei Donum nella diocesi di Chang Mai in Thailandia. È per me un appuntamento importante e anche carico di significati.
Innanzitutto, riguarda la mia infanzia vissuta nella parrocchia di Bibione. Una parrocchia da sempre missionaria, con il gruppo missionario guidato dal parroco don Arduino, che ha sempre mantenuto una apertura verso le missioni: d’estate attraverso le testimonianze dei sacerdoti e religiosi che venivano a Bibione per riposarsi dalle fatiche del lavoro nelle missioni in Africa e in America del Sud e d’inverno nella preparazione dei pacchi per i missionari durante il Natale e che venivano posti ai piedi del presepe che veniva costruito in chiesa. È stato allora che ho potuto sentire le avventure dei missionari, delle fatiche ma anche delle bellezze dall’essere in missione.
Perché in Thailandia? Questa è la domanda che alcuni mi hanno fatto. Perché in Thailandia esiste da più di vent’anni una collaborazione tra le diocesi del Triveneto e la diocesi di Chiang Mai e perché in Asia sono poche le esperienze di sacerdoti fidei donum, anche se parliamo del continente con il più alto numero di abitanti ma con i cattolici che rappresentano, salvo rare eccezioni, sono una piccolissima minoranza di un paio di punti percentuali.
Non vado a scatola chiusa. Potrebbe essere stato un segno ma nel 2018, insieme ad alcuni sacerdoti del Triveneto, sono stato a fare gli esercizi spirituali insieme ai nostri missionari: due settimane vissuti insieme, una settimana per conoscere le due realtà lì operanti e una settimana per vivere in loco la settimana di ritiro. E quei giorni sono stati per me veramente belli, soprattutto per gli incontri che abbiamo avuto con le persone del luogo, per aver sperimentato la gentilezza nell’accoglierci nelle parrocchie e nei villaggi. Quindi luoghi, persone che non sono per me sconosciuti, ma che hanno rappresentato un anticipo di quello che vedrò e vivrò.
In questo tempo di attesa prima della partenza, penso a come sarà la mia vita in Thailandia… i due primi anni li passerò a Bangkok, la capitale, dove studierò la lingua thai vivendo ospite in una parrocchia con sacerdoti thailandesi per poi iniziare il mio lavoro pastorale a nord. Penso a come sarà la vita in un paese nuovo, con usi e costumi diversi dai miei, con modi di pensare che non sono uguali a miei: e poi lavorare insieme agli altri sacerdoti triveneti in equipe, cercando di essere in quelle terre testimoni dell’amore del Signore.
Sono un piccolo seme che viene gettato in quelle terre dove forse non vedrà fino in fondo i frutti, però, penso, che il mio compito è la presenza in quelle terre e la vicinanza alle persone che il Signore mi farà incontrale lungo gli anni. Paure c’è ne sono perché penso di non essere all’altezza del compito che mi viene chiesto, però il mio cuore è in pace perché non parto solo.
Parto inviato da un mons. Pellegrini a nome della mia diocesi di Concordia-Pordenone; parto con il sostegno della mia famiglia; parto accompagnato di tanti amici che mi sosterranno in questi anni di lavoro missionario; parto con la certezza che il Signore mi sarà sempre accanto per sostenermi nei momenti di gioia e di difficoltà che potrò incontrare lungo il cammino.
Cosa chiedervi? Per adesso di pregare per me, perché ho bisogno del vostro sostegno perché possa essere, come disse papa Benedetto XVI il giorno della sua elezione, un semplice ed umile servitore nella vigna del Signore.
Don Gabriele Cercato

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