Costume e Società
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Ottobre missionario

A cento anni dalla Maximum illud

Ottobre è, per tutta la Chiesa, il mese dedicato alle missioni. A riferire la decisione del Papa è stato il cardinal Fernando Filoni, prefetto della Congregazione dei popoli, intervenendo all’assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), svoltasi a fine maggio a Roma.
Punto di partenza è il centenario  della Lettera Apostolica Maximum illud, pubblicata da Benedetto XV il 30 novembre 1919 sulla missionarietà della Chiesa. Questo documento ha favorito lo slancio missionario del secolo scorso, nel corso del quale sono nati vari istituti per la formazione di missionari consacrati e di collaboratori laici, come il Pime, i Comboniani (ben noti a Pordenone) e i gemellaggi tra comunità, come è avvenuto tra la nostra Diocesi e quelle del Kenya, dell’Equador e del Mozambico, per non parlare di preti diocesani missionari tra gli emigrati di origine italiana.
Il cardinal Filoni ha precisato che si tratta di riscoprire la responsabilità missionaria di ogni credente chiamato anzitutto a convertirsi e a credere il Vangelo, come sottolinea l’Evangelii gaudium al n 25.
In seguito alla Lettera apostolica di Benedetto XV, si è formata l’Opera di Propaganda Fide detta anche POM (Pontificie Opere Missionarie), che coordina le attività missionarie dei vari istituti ma anche l’animazione di ottobre fosse il mese missionario, un mese che fosse scandito da un itinerario di cinque settimane e in cui la giornata mondiale missionaria fosse la penultima domenica di ottobre. Questo mese è un tempo forte di impegno missionario, ma in realtà non è una parentesi annuale, perché l’impegno missionario è una dimensione costante e quotidiana dell’essere cristiani. Del mese missionario parla diffusamente il documento post conciliare Ecclesiae sanctae, dove si afferma che in ogni diocesi e in ogni parrocchia è importante tener vivo lo spirito missionario mediante preghiere e sacrifici quotidiani. La secolarizzazione in corso mette a dura prova la pratica religiosa e rischia di renderci comunità di miscredenti. L’ottobre missionario - come è stato affermato in occasione della Giornata Missionaria Mondiale del 2007 - deve farci capire che siamo noi, terre di antica tradizione cristiana, la gente da rievangelizzare, da convertire alla bella notizia del Vangelo che rischia di restare lettera morta. Per questo le nostre comunità devono diventare cristiane di fatto, luogo dove risuona la parola del Signore e i credenti diventano compagnia, amore fraterno e impegno missionario.

Ottobre missionario
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