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A Fanna l'ultima messa del vescovo Pellegrini a porte chiuse per la pandemia

il Vescovo Giuseppe al santuario della Madonna di Strada: "Ora possiamo uscire di casa, ma è importante uscire da noi stessi e farci prossimi"

Parole chiave: Fanna (2), santuario Madonna di strada (1), Vescovo Pellegrini (27), Coronavirus (232)
A Fanna l'ultima messa del vescovo Pellegrini a porte chiuse per la pandemia

 

È stato il santuario Madonna di Strada (uno dei più antichi del Friuli) a far da cornice all’ultima Messa del Vescovo Pellegrini a porte chiuse all’inizio delle riaperture da parte del Governo.

Ad accogliere il Vescovo è stato il Rettore del Santuario don Claudio Pagnutti nonché Vicario Foraneo della zona pastorale di Maniago e parroco di Cavasso-Fanna. Don Pagnutti vive assieme ad altri 2 sacerdoti (don Omar Bianco, parroco di Meduno; don Dario Donei, psicologo e cappellano a Fanna)

 

Nell’omelia il Vescovo ha offerto i seguenti punti di sintesi:

 

-      Stiamo convivendo con un nemico invisibile, Covid-19, che ha fatto irruzione nelle nostre vite.

-      Ci sentiamo ancora fragili ed è necessario per noi credenti, soprattutto oggi, essere sempre più uomini e donne di speranza.

-      Il cammino è visto come la metafora della vita: in questa domenica Gesù si fa compagno di strada, un camminare che infonde speranza. Per mesi siamo stati chiusi, fermi in casa e il Signore non ha smesso di camminare con noi ed essere al nostro fianco nel tempo della quarantena forzata.

-      Vivere lo stile di Gesù non è sempre facile perché le proposte del mondo sono in apparenza più attraenti.

-      Gesù unisce il verbo amare a quello dell’osservanza dei comandamenti: non è un amore romantico ma concreto che si deve tradurre in gesti di carità, scelte concrete di responsabilità.

-      Io sono con voi: non siamo orfani nella nostra vita e non lo siamo mai stati in questi mesi di forti restrizioni.

-      Se siamo capaci di partire dall’amore delle persone e del fratelli, avremo vita piena e profonda.

-      Di fronte alle esperienze di dolore che abbiamo vissuto in questi tempi nasce istintivamente la paura di non farcela di non sentire la presenza viva di Gesù

-      Pietro allora ci invita a non soccombere e ad ascoltare la voce della forza dello Spirito.

-      L’unica possibilità che abbiamo per vincere sconforto e paura è di uscire da noi stessi, ben più incisivo del poter uscire fuori casa in questa fase 2.

-      Il cristiano dà ragione della sua fede con la carità, la solidarietà, l’ascolto, l’affrontare le situazioni difficili.

 

A Fanna l'ultima messa del vescovo Pellegrini a porte chiuse per la pandemia
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