Secondo appuntamento con Martedipoesia domani a Palazzo Badini
Appuntamento domani martedì 7 marzo alle 18 con il secondo incontro organizzato da Pordenonelegge dedicato alla poesia. Protagonisti saranno i poeti Pasquale di Palmo, Ivan Crico, Andrea Longega, Maurizio Benedetti, Marijana Mare Sutic. Con l'intervento anche di Alessandro Canzian
Dopo la riuscitissima partenza di febbraio sul tema percepire, martedì 7 marzo alle 18, nella sala Ellero di Palazzo Badini nel cuore di Pordenone, sarà il tema spazio ad animare il secondo degli otto incontri che Pordenonelegge ha lanciato per dialogare con la poesia e i poeti del nostro tempo. Protagonisti saranno questa volta gli autori Pasquale di Palmo, Ivan Crico, Andrea Longega, Maurizio Benedetti, Marijana Mare Sutic. Come da format dei #martedìpoesia, si parte con un dialogo tra due poeti intorno a un tema dato, e sul concetto di “spazio” si confronteranno quindi Alessandro Canzian e Pasquale Di Palmo. «Lo spazio – spiega Roberto Cescon, co-curatore dei #martedììpoesia insieme a Gian Mario Villalta direttore artistico di pordenonelegge e ad Alessandro Canzian fondatore di Samuele editore - è il luogo dove l'uomo si trova e si riconosce. Raccontare in uno spazio un’esperienza è il modo in cui un essere umano concepisce il tempo. Ciò che accade rinvia a qualcos’altro, qualche altro spazio che denota l'esistenza dell'altro e diventa segno, traccia in divenire, comprensione». A seguire Ivan Crico tratterà degli spazi in Biagio Marin a partire da El critoleo del corpo fracassao. Litànie a la memoria de Pier Paolo Pasolini (Quodlibet, 2021). Infine Maurizio Benedetti, Andrea Longega e Marijana Mare Šutić leggeranno le loro poesie. L’incontro è aperto con ingresso libero, fino ad esaurimento posti. È suggerita la prenotazione iscrivendosi attraverso il sito pordenonelegge.it (cliccando alla voce Accedi). Info: Tel. 0434.1573100 mail segreteria@pordenonelegge.it.
I futuri incontri di martedìpoesia verteranno sul tempo, la natura, la lingua, il vivente: nuclei tematici scelti per sollecitare il confronto di cui la parola è capace.
Maurizio Benedetti, classe 1968 nativo di Berna, vive ad Ara Grande, frazione di Tricesimo (UD). È direttore artistico del Festival di poesia “PoetARE”, che si tiene dal 2008 ad Ara di Tricesimo. Nel 2009 ha vinto il “Trieste poetry slam” e si è classificato secondo al Premio Nazionale di poesia “Ossi di seppia”. Ha pubblicato nel 2006 la raccolta breve Lontano da chi ascolta per l’editore Sottomondo di Gorizia e, per il medesimo editore, So distruggere il mio dio nel 2008. Nel 2010 ha pubblicato per Kappa Vu di Udine la raccolta Bionda salamandra e altre poesie, con la quale ha vinto un primo premio alla diciottesima edizione del Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. Sempre per Kappa Vu ha pubblicato Davanti ai Visigoti (2017) e Fiori rossi dal treno (2022).
Ivan Crico è nato a Gorizia nel 1968, dal 2006 vive nell'antico borgo rurale di Tapogliano. Attualmente insegna all'Accademia di Belle Arti di Udine. Parallelamente all'attività artistica, dal 1992 ha iniziato a collaborare con gli amici poeti Amedeo Giacomini, Gian Mario Villalta, Mario Benedetti e Pierluigi Cappello, con cui idea la collana di poesia La Barca di Babele. Nel 1999 con l'antropologo Gian Carlo Gri e altri studiosi, tratta il fenomeno dei benandanti nel Friuli goriziano in un saggio apparso nel volume Di prodigi segreti, edito dall'Istituto Gasparini. Scrive in lingua e nell'arcaico idioma veneto bisiàc. Ha pubblicato sei libri di poesia in bisiàc, premiati dai più importanti concorsi poetici nazionali. Raffinata la versione integrale in bisiàc de Al cant dei Canti (Il Cantico dei Cantici) edito nel 2018 dalla ACB; e la traduzione poetica dell'opera di Pier Paolo Pasolini I Turcs tal Friùl, realizzata nel 2019 per Quodlibet. Della sua poesia - pubblicata sulle maggiori riviste italiane e all'estero - si sono occupati diversi studiosi italiani come, tra gli altri, Giorgio Agamben, Antonella Anedda e Mario Benedetti.
Pasquale Di Palmo (Venezia, 1958), poeta, critico e traduttore, ha pubblicato le raccolte poetiche Horror Lucis (Edizioni dell’Erba 1997), Ritorno a Sovana (l’Obliquo 2003), Marine e altri sortilegi (Il Ponte del Sale 2006), Trittico del distacco (Passigli 2015 – Premi Alda Merini 2016 e Ceppo di Pistoia 2017), La carità (Passigli, 2018), Vertebrae (l’Obliquo 2020) e l’antologia Breviario delle rovine (Medusa 2021). Sue poesie, apparse in numerose antologie e riviste tra cui «Nuovi Argomenti», «Poesia» e «Paragone», sono state tradotte in diverse lingue straniere. Ha stampato i saggi I libri e le furie (Joker 2007), Lei delira, signor Artaud. Un sillabario della crudeltà (Stampa Alternativa 2011), Venezia. Nel labirinto di Brodskij e altri irregolari (Unicopli 2017) e Le bonjour de Robert Desnos. Dalla scrittura medianica al Lager (MC Edizioni 2020). Ha curato e tradotto diversi volumi, tra cui opere di Artaud, Corbière, Daumal, Desnos, d’Houville, Gilbert-Lecomte, Huysmans, Jullian, Metz, Michaux e Radiguet. Ha inoltre curato I surrealisti francesi. Poesia e delirio (Stampa Alternativa 2004), I begli occhi del ladro di Beppe Salvia (Il Ponte del Sale 2004), Neri Pozza. La vita, le immagini (Neri Pozza 2005), Saranno idee d’arte e di poesia. Carteggi con Buzzati, Gadda, Montale e Parise di Neri Pozza (Neri Pozza 2006), Album Antonin Artaud (Il Ponte del Sale 2010), Di alcune comparse, a Venezia di Carlo della Corte (Ronzani 2021). Collabora all’inserto culturale Alias del quotidiano «Il Manifesto». Dirige la collana poetica «Gli insetti» di MC Edizioni.
Andrea Longega è nato a Venezia nel 1967 e vive a Murano. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie: Ponte de mèzo (Campanotto, 2002), Fiori nòvi (Lietocolle, 2004), El tempo de i basi (Edizioni d’if, 2009), Finìo de zogàr (Il ponte del sale, 2012), Caterina (come le cóe dei cardelini) (Edizioni l’Obliquo, 2013) e la plaquette Primo lustro (Nervi Edizioni, 2015) e La seconda cìcara de tè (ATì editore, 2017). Molte le collaborazioni con Gaetano Bevilacqua per le Edizioni dell’Ombra: Da staltra parte de la riva (2010), La ciésa dei Gesuiti (2013), A work for poets (2013) e, in corso di stampa, Co i oci de Kavafis. Le sue ultime raccolte poetiche sono: Atene (venìndo zo dal Licabéto) (Ronzani, 2019) e A dìr el véro (MC, 2020).
Marijana Mare Sutic, nata a Šibenik (Croazia) nel 1977, ha vissuto sull’isola di Lagosta e a Zagabria. Laureata in lingua e letteratura croata e italiana presso la Facoltà di Filosofia di Zagabria, risiede Trieste dal 2005. La sua poesia è stata pubblicata in diverse riviste letterarie croate (Quorum, Vijenac, Forum, Fokus, Poezija, Tema). Inoltre la silloge poetica Gdje počinje sjena koju povlačiš za sobom? (Dove inizia l’ombra che trascini con te?) è stata segnalata nei concorsi letterari Zdravko Pucak 2003 (Matica Hrvatska, Karlovac) e Goranovo proljeće 2004. Ha partecipato a diversi incontri poetici in Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Slovenia e in Italia (Art Net Club di Zagabria, Biblioteca Bogdan Ogrizović di Zagabria, Incontri letterari di Gradačac, Teatro Prešeren di San Dorligo della Valle, Residenze Estive 2006 Duino, Hrastovlje 2010). Suoi testi compaiono nell’antologia letteraria Zagrijavanje do 27° (Knjižnica Bogdan Ogrizović, 2005), nell’antologia audio-visiva dei giovani poeti croati redatta da Martina Globočnik (Fade_In Studio Indipendente, 2006) e nella raccolta poetica del 3° Festival internazionale di poesia intitolata Perle na jeziku (Kigen, Zagreb 2008). Traduce dal croato all’italiano e viceversa, ed è responsabile dell’area culturale della Comunità Croata di Trieste.
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