Nel Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo: mostra emigrazione
Fino al 19 dicembre: La mostra «Dall’emigrazione all’integrazione: gli Italiani in Romania tra l’Ottocento e il Novecento»
Il “Palazat” di Cavasso Nuovo, sede del Municipio e del Museo dell’Emigrazione, ospita fino al 19 dicembre l’interessante mostra fotodocumentaria «Dall’emigrazione all’integrazione: gli Italiani in Romania tra l’Ottocento e il Novecento».
Si tratta di un’iniziativa dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, dell’Associazione Italiani di Romania e dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia, col patrocinio del Consolato Generale di Romania a Trieste, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Cavasso Nuovo e di Montereale Valcellina, e della collaborazione dell’Associazione Culturale Zemlja di Sacile.
Le foto esposte rappresentano una rievocazione sinottica della storia degli italiani trapiantati in Romania, più precisamente dei componenti delle comunità storiche insediatesi nelle terre romene nel periodo dell’emigrazione di massa degli italiani in Europa e Oltreoceano, avvenuta tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: si calcola che emigrarono circa 60.000 unità, per l’80% almeno provenienti dal Friuli e dal Veneto. La mostra valorizza, attraverso un cospicuo numero di fotografie d’epoca inedite raccolte dai discendenti delle famiglie italiane naturalizzate in Romania e residenti in varie aree del paese, le storie di quei nuclei familiari che gettarono le basi della formazione delle comunità italiane presenti perlopiù nelle aree urbane e in alcune località rurali di nuova fondazione. La sequenza espositiva segue un criterio cronologico, quindi le foto, corredate da didascalie in italiano, ripercorrono la storia della minoranza italiana in Romania negli aspetti più rilevanti, dal suo insediamento a nord del Danubio fino al periodo più recente. Si deve ricordare che la prevalenza dei migranti proveniva in particolare dal Pordenonese, dalla Carnia e dall’area collinare della provincia di Udine.
Sei le sezioni in cui si articola la mostra: Nuove radici. Gente e luoghi di origine, Il periodo della grande emigrazione e l’emergere delle comunità stabili, La vita sociale degli emigrati italiani in Romania, Impiego lavorativo, professioni, mestieri, Alcuni esempi del contributo italiano allo sviluppo del settore edilizio e infrastrutturale in Romania dell’Otto–Novecento, Continuità e integrazione nelle terre romene.
Le visite – secondo le regole anti Covid-19 – sono possibili nei giorni giovedì e venerdì 10,30-12,30; sabato e domenica 10,30-12,30, 15,30-17,30.
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