Cultura e Spettacoli
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Mostra di icone a Motta di Livenza

A Palazzo "Ada e Antonio Giacomini" fino al 10 febbraio le icone di Augusto Prosdocimo: "Immagine e mistero: continuità nella tradizione". Il 2 febbraio, conferenza sull’iconografia a cura del maestro iconografo Giancarlo Pellegrini, ore 20.30, stesso luogo

Parole chiave: Motta di Livenza (1), Mostra (82), Icone (2), Augusto Prosdocimo (1)
Mostra di icone a Motta di Livenza

Augusto Prosdocimo è riconosciuto come uno fra i primi artisti italiani che hanno intrapreso la pittura delle icone secondo la tradizione russo-bizantina recentemente riscoperta e tramandata nel nostro Paese. Fin da giovanissimo si è dedicato all’arte iconografica. Ha iniziato a dipingere icone dal 1979, sotto la guida della maestra la Monaca russa Sr. Junia Grigorevna Hintz (Madre Irene) del Monastero Uspenskij di Roma. Ha approfondito la tecnica dell’icona con i maestri iconografi Giovanni Mezzalira e Alexandr Stal’nov, docente dell’Accademia Teologica di S. Pietroburgo.
Il suo repertorio espositivo, dal 1981 ad oggi, abbraccia mostre in Italia e all’estero.
Assieme ad altri artisti italiani, ha realizzato un’iconostasi presso il Seminario Vescovile di Albano Laziale; una sua opera raffigurante i Santi Pietro e Paolo si trova presso la Parrocchia di Saints Peter and Paul a Pittsburgh, Pennsylvania (USA).
Nella Parrocchiale di Meduna di Livenza è esposta una sua icona della Vergine Odighitria. L’artista svolge l’attività pittorica nella sua Bottega di iconografia "San Giovanni Battista", in Meduna di Livenza.

CONFERENZA IL 2 FEBBRAIO

Conferenza sull’iconografia a cura del maestro iconografo Giancarlo Pellegrini a Palazzo “Ada e Antonio Giacomini” di Motta di Livenza. Inocntro a partire dalle 20.30 

Giancarlo Pellegrini vive a Bologna, ha conseguito il diploma di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e la Laurea in Storia orientale, materia Ebraico Biblico, presso l’Alma mater Studiorum di Bologna. Fin dal 1977 l’interesse verso le icone lo porta ad intraprendere la tecnica pittorica, secondo il metodo russo, in un rapporto di discepolato con due maestri iconografi russi: l’Arciprete Georges Drobot della Chiesa russa di Parigi, l’iconografo Aleksandr Stal’nov dell’Accademia Teologica di San Pietroburgo e un maestro greco, Georgios Kordis.

Svolge la propria attività presso lo Studio di Iconografia “Labarum Coeli” a Sogliano al Rubicone. In tutta Italia ha tenuto diversi corsi di iconografia e conferenze sul tema . Nel 2000 ha tradotto in italiano e curato l’edizione del testo “La lettura delle icone” del sacerdote ortodosso e iconografo Georges Dobrot. Nel 1995 ha pubblicato il libro “Il tuo volto, Signore, io cerco. L’icona: il rinvenimento della Presenza”; nel 2005 con Luciana Brunelli ha pubblicato il libro “Una strage archiviata. Gubbio 22 giugno 1944”; nel 2007 ha pubblicato il libro/catalogo “L’ikona. Immagine dell’Invisibile”

Mariangela Poretto

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