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Mariupol: lo strazio di oggi, la grandezza di ieri. E la sua storia passò per Pordenone

La città fu fondata nel 1778 come Pavlovsk, sul sito di un ex accampamento cosacco. Fu ribattezzata Mariupol nel 1779 in onore di Maria Fyodorovna, seconda moglie del principe ereditario di Russia Paolo. Ma la storia non si fermò qui e viaggiò fino a Pordenone.

Parole chiave: Guerra (152), Ucraina (124), Mariupol (5), Pordenone (793)
Mariupol: lo strazio di oggi, la grandezza di ieri. E la sua storia passò per Pordenone

Mariupol è la città martire di questa orrenda guerra che si sta consumando mentre pensavamo che simili crimini non potessero più accadere in Europa. Gli abitanti di Mariupol stanno vedendo disfarsi gli ultimi brandelli della propria città.
A lungo abbiamo pensato a quel nome: "Mariupol"! Per tanti "la città di Maria".
Di quale Maria si tratta? A quale Maria si fa riferimento? E’ la Madonna oppure una donna di nome Maria?
Scrive l’Enciclopedia Britannica che "la città fu fondata nel 1778 come Pavlovsk, sul sito di un ex accampamento cosacco.
Fu ribattezzata Mariupol nel 1779 in onore di Maria Fyodorovna, seconda moglie del principe ereditario di Russia Paolo.
Secondo fonte meno accreditata il nome potrebbe derivare anche dal villaggio di Mar’jam nei pressi di Bachisaraj.
Ci siamo chiesti chi fosse Maria Fyodorovna e abbiamo fatto una scoperta molto interessante. Sofia Dorotea di Württemberg (Stettino1759 - Pavlovsk 1828) fu la seconda moglie dell’imperatore Paolo I di Russia, figlio di Caterina II, e pertanto fu imperatrice di Russia con il nome di Marija Fëdorovna.
Nato il primo figlio di Maria Fyodorovna e di Paolo, il futuro zar Alessandro I e anche il secondo figlio, educati da Caterina II con disappunto di Maria, nel 1781 Maria e Paolo chiesero a Caterina il permesso di compiere un viaggio nell’Europa Occidentale sotto gli pseudonimi di "conte e contessa di Severny". L’erede al trono e sua moglie partirono per un viaggio che si protrasse per quattordici mesi e li portò in Polonia, Austria, Italia, Portogallo, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Germania.
Sappiamo che attraverso la città di Pordenone passarono molti sovrani del nord e del sud. Era una via obbligata per attraversare l’Europa.
Fatta una ricerca nei "Comentari urbani" del Pomo, il cronista settecentesco di Pordenone leggiamo: "Adì 17 gennaio 1782. Risoluti di veder l’Italia e visitar molte corti dell’Europa, l’imperial duca Paulo Petrowitz, figlio unico di Cattarina II Alexiovvna imperatrice ed unica sovrana di tutte le Russie e vedova dell’Imperatore Pietro III, assieme con sua consorte Soffia Dorotea Augusta di Vittemberg Stuard, granduchessa, partiti da Peterburgo (fatta sosta a Vienna) volevano passare a Venezia per la via del Friuli…".
La Serenissima Repubblica diede ordini ad ogni città attraverso la quale i sovrani del nord sarebbero passati. Così fu per Pordenone.
Soldati di ogni genere furono preparati e inviati da Palmanova a Pordenone e "fu posto in ordine e adobatto il palazzo de’ sig. nob. Fratelli co: Badini qui in Pordenone per ricevere questi due principi e la loro comitiva (un grandioso numero di uomini e mezzi).
I sovrani arrivarono il 17 gennaio 1782, dopo aver dormito una notte a Udine. Pronta ogni cosa a Palazzo Badini nella "piazzetta del borgo superiore di Pordenone", quando i sovrani arrivarono "diedero un’occhiata ad un’insegna d’osteria dirimpetto a Palazzo Badini". Più una bettola che un’osteria la definisce il Pomo. I due entrarono si fecero portare del "pane di sorgoturco e un pan grande di botiro fresco, havendo portato secco loro una pernice cotta". Riposarono e quindi mangiarono semplicemente in un’osteria "snobbando" Palazzo Badini. Non vollero neppure essere scortati fino a Sacile.
La Principessa contessa del nord "era vestita con Habito di seta bianco, traversa di velo bianco, tabarino alle spalle di brocato d’oro e vago capelino in testa". Questa la nostra piccola scoperta di una principessa semplice che attraversò anche le nostre terre.
Rientrati in Russia ebbero sei figlie che la Principessa educò personalmente. Amava le arti fin da ragazza, ma seppe sempre trovare tempo per dedicare energie alle maggiori istituzioni assistenziali ed educative, che con le prime scuole per donne furono il suo lascito più importante alla Russia. Ella fissò a San Pietroburgo l’istituto per persone cieche.
Dalle ricerche fatte propendiamo per la tesi che vuole Mariupol in onore della principessa futura zarina. Ma se anche derivasse dal villaggio di Mar’jam, sempre a Maria è legato il nome della città che sarà nella storia ricordata come martire della guerra in Ucraina, come Dresda o Guernica.
Maria Luisa Gaspardo Agosti

Mariupol: lo strazio di oggi, la grandezza di ieri. E la sua storia passò per Pordenone
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