Cultura e Spettacoli
stampa

Le mostre di settembre del Centro Iniziative Culturali Pordenone

Chiude il 2 settembre la mostra Espressionismi; prossime a inaugurare altre due esposizioni, il 10 settembre a Cordenons e il 16 a San Vito ulteriori, entrambe nel segno della “speranza” che è il tema della 32^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra

Le mostre di settembre del Centro Iniziative Culturali Pordenone

Chiuderà il prossimo 2 settembre 2023 – e non l’1, come da calendario – la mostra Espressionismi. Opere dalla Fondazione Concordia Sette, inaugurata nel giugno scorso alla Galleria Sagittaria, negli ampi spazi della Casa dello Studente Antonio Zanussi. La mostra, a cura di Giancarlo Pauletto, è stata costruita con quadri appartenenti alla Fondazione Concordia Sette, che dal 2010 conserva e amministra l’ingente fondo di opere d’arte costituitosi in quasi sessant’anni di attività della Galleria Sagittaria, giunta, con la presente esposizione, al numero 489 della serie. In esposizione  opere di Aita, Altieri, Barborini, Belluz, Bordini, Brugnerotto, Busan, Casolo, Cragnolini, Fadel, Giannelli, Magri, Moretti, Murtić, Paronetto, Pauletto, Pedrina. Lo segnala il Centro Iniziative Culturali Pordenone che, contestualmente, annuncia nuovi percorsi espositivi allestiti a Cordenons, di prossima inaugurazione domenica 10 settembre, e a San Vito al Tagliamento, da sabato 16 settembre: saranno tutti nel segno della “speranza”, tema portante della 32^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra promosso dal CICP con Presenza e Cultura. Un tema che schiude visioni di futuro e rigenerazione: «un filo rosso collegato naturalmente alla musica sacra - - spiegano il presidente di Presenza e Cultura Orioldo Marson e la presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone Maria Francesca Vassallo –   poiché il Sacro e il Religioso neppure potrebbero sussistere, se non accogliessero un’idea che permette di superare il contingente per accedere ad una possibilità di esistenza ulteriore. È appunto basandoci su questo senso “universalmente umano” che gravita la sequenza di mostre d’arte in apertura del Festival. La prima rassegna si intitola “Dal grembo della terra”, ed è allestita presso il Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons. La terra, con la sua capacità quasi infinita di generare e di dar nutrimento alla vita, ci pare una grande immagine di speranza. In pittura ciò si può vedere nel paesaggio, negli alberi, nelle piante, nei fiori, nei frutti. Ecco perciò una mostra di autori del nordest, tra i più noti, che attraverso le loro opere ci faranno vedere e sentire la presenza della terra come madre, inesauribile sostegno alla vita».

Promosso in sinergia con il Comune di Cordenons, realizzato a cura di Giancarlo Pauletto per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo e Mario Giannatiempo, il percorso espositivo di Cordenons è dunque la prima tappa di avvicinamento sul tema “speranza”. In mostra i visitatori troveranno una trentina di dipinti dedicati a paesaggi, boschi, alberi e fiori: segni di quel grande generare terrestre che fonda la speranza della vita umana, firmati da maestri della pittura quali Mario Albanese, Genesio De Gottardo, Franco Dugo, Angelo Giannelli, Cesco, Magnolato, Matteo Massagrande, Edo Murtic, Gina Roma, Virgilio Tramontin, Luigi Zuccheri. L’inaugurazione è in programma domenica 10 settembre, alle 17.30, negli spazi del Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons. Con i promotori e il curatore interverrà il co-direttore artistico del Festival internazionale di Musica Sacra, Franco Calabretto. La vernice includerà un intermezzo musicale a cura della giovane arpista friulana Emma Melchior. Visite, con ingresso libero, nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19. Info Associazione Media Naonis www.medianaonis.it e Presenza e Cultura www.centroculturapordenone.it

«Il tema della speranza, che connota quest’anno il Festival Internazionale di Musica Sacra – spiega il curatore della mostra, Giancarlo Pauletto - trova una prima declinazione in questa mostra: la speranza infatti genera, produce futuro, e chi anzitutto è generatrice, se non la terra, con la sua vitalità immensa che è base di ogni forma di vita? Abbiamo radunato un gruppo di pittori del Nordest, a parlarci di tutto questo, artisti noti che ci sembra abbiano affrontato i temi sopra accennati - paesaggi, alberi, fiori etc - con grande bravura tecnica e con intensa capacità poetica. Inoltre abbiamo scelto che non ci fossero soltanto pitture, ma anche disegni, perché ci piace molto, ogni volta che ne sia data la possibilità, mettere in evidenza l’eccellenza del disegno come strumento espressivo: è tutta la storia dell’arte che ce lo insegna, e in questa mostra ne abbiamo esempi molto significativi».

Scorrono dunque le opere di Mario Albanese, pittore vicentino (1933–2012), presente con tre disegni di grande finezza esecutiva; di Genesio De Gottardo, della provincia pordenonese (1916 –1979), lirico cantore delle terre liventine, da cui ha tratto molti temi di paesaggio e di natura morta; del goriziano Franco Dugo, presente con due disegni e un pastello. E ancora, del pordenonese Angelo Giannelli (1922–2005), che alla sua pedemontana ha dedicato molti quadri e anche molti disegni; di Cesco Magnolato, sandonatese (1926–2022), incisore e pittore, presente con tre dipinti; di Matteo Massagrande, del quale è presente anche L’albero dei cachi, quasi una danza, un coinvolgente ritmo di natura. Del noto pittore croato Edo Murtic´ (1921–2005), protagonista di un’arte ampiamente respirante, vitalistica, ricca di forza cromatica e dinamica. Di Gina Roma, di Oderzo (1914–2005), presente con due opere degli anni tra il 1957 e il 1964/65, che partendo dal suggerimento di natura, giungono ad una tessitura cromatica ricca di vibrazione e vitalità. Di Luigi Zuccheri, artista di San Vito al Tagliamento (1904–1974), autore di moltissimi dipinti, pastelli, disegni in cui la natura, intesa come alberi fiori frutta campagna acque cieli e orizzonti è assoluta protagonista. Infine di Virgilio Tramontin, di San Vito al Tagliamento (1908 - 2002), che ha sempre avuto la natura come grande fonte di ispirazione: sua è l’unica figura di questa mostra, la Giovanuta del 1938, immagine di ampio, slontanante paesaggio, e di una giovinezza che racchiude in sé proprio quella speranza, che è il tema stesso della mostra, e del Festival Internazionale di Musica Sacra.

Fonte: Comunicato stampa
Le mostre di settembre del Centro Iniziative Culturali Pordenone
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento