Le interviste della CBS, specchio dell’era Kennedy
In occasione della mostra che Gemona tributa al presidente statunitense, dal 6 al 16 dicembre sono in programma tre incontri al Cinema Sociale dedicati ad approfondire l’epoca storica. Mercoledì 6 dicembre una serie di interviste inedite in Italia “Person to Person”, per proseguire con il filone fantapolitico e il film “Tempesta su Washington” il 13 dicembre, e la ricostruzione del 1969 “I due Kennedy” di Gianni Bisiach
La mostra “Allo specchio dell'era Kennedy”, realizzata dal Comune di Gemona, Assessorato alla cultura, in collaborazione con la Cineteca del Friuli e allestita al Castello di Gemona fino al 6 giugno 2024, si accompagna a una corposa rassegna – curata, come la mostra, dallo storico del cinema Sergio M. Grmek Germani – che la completa e che propone al Cinema Sociale di Gemona interviste, documentari e film “kennediani”, in alcuni casi inediti in Italia. Dopo le prime due serate cinematografiche di novembre, tre sono gli appuntamenti di dicembre, a partire da mercoledì 6 alle ore 20.30, quando si vedrà Person to Person, una serie di interviste televisive trasmesse dall'emittente statunitense CBS, inedite in Italia e sottotitolate per l'occasione. Si tratta delle puntate del programma di Edward R. Murrow con le interviste, dirette da Franklin J. Schaffner e da altri registi CBS, nelle case di John F. Kennedy con Jacqueline un mese dopo il matrimonio (1953), Robert F. Kennedy con Ethel e i figli (1957), e Fidel Castro (1959). A seguire, Hasta la victoria siempre (1967) di Santiago Álvarez, con Ernesto “Che” Guevara.
Per John Kennedy la televisione è stato il medium più congeniale, ma qui lo vediamo neoeletto senatore con ancora scarso feeling per le telecamere, dirette da Schaffner. Non è l'unica sorpresa di questo programma in quattro parti: perché il fratello Bob, quattro anni dopo, appare molto più disinvolto, rivelandosi agli spettatori appassionato collezionista di cimeli americani e padre e marito affettuoso. Ancora più sorprendente la rara intervista a un Fidel Castro patriota cubano desideroso di un accordo con gli Stati Uniti prima di dover scegliere la protezione sovietica. Chiude la serata l'ultimo discorso del “Che”, lucida ricostruzione delle rivoluzioni degli anni '60, col ricordo del sacrificio di Lumumba e un'accennata commozione, seppur critica, verso JFK.
Mercoledì 13 dicembre, sempre alle 20.30, sarà la volta di Tempesta su Washington (titolo originale: Advise and Consent, 1962) di Otto Preminger, con Franchot Tone, Lew Ayres, Henry Fonda, Walter Pidgeon, Charles Laughton, Gene Tierney, Peter Lawford. Massimo capolavoro del filone “fantapolitico” di epoca kennediana, è per Peter Bogdanovich il più bel film politico della storia del cinema, ma già nel 1962, l'anno centrale della presidenza JFK, Louis Skorecki lo decretò il film dell'anno. Oggi il film di Preminger, l'unico cineasta capace di raccontare con passione l'universo delle istituzioni, appare ancora più grande, degno dei drammi storici di Shakespeare, con le folgoranti interpretazioni di Laughton, Fonda e di un commovente Franchot Tone che, nel ruolo di Presidente, lotta per far approvare al Senato una scelta che prolunghi il suo incarico, su cui incombono malattia e morte. Un film degno di Rossellini per la sua capacità di insegnare la storia intrecciata ai traumi privati.
Il terzo e ultimo appuntamento del mese, sabato 16 dicembre alle ore 17.45, è con I due Kennedy (1969) di Gianni Bisiach, prodotto da Alfredo Bini e distribuito da Cineriz e Istituto Luce. L'anno dopo l'uccisione di Martin Luther King e Robert F. Kennedy è il cinema italiano a realizzare quella che a tutt'oggi è la più completa ricostruzione della vicenda Kennedy, dall'arrivo negli Stati Uniti dall'Irlanda di Joe Kennedy, il patriarca della famiglia, all'opera politica di JFK e il sacrificio dei suoi due migliori continuatori, con cui si concludono molte speranze degli anni '60. Nel corso della rassegna, il cinema italiano rivelerà più volte una sensibilità anticipatrice verso l'epopea kennediana, e qui si aggiunge, essendone autore il goriziano Gianni Bisiach, un'ulteriore testimonianza della ricettività di questa regione verso una storia che ha saputo non restare solo americana.
La rassegna kennediana riprenderà a gennaio, dopo le festività.
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