Cultura e Spettacoli
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L’amor “scortese” dai Trovatori ai Depeche

Lo spettacolo è in programma sabato 28 settembre alle 18 nel Teatrino del Castello di Valvasone, con Elisabetta de Mircovich e Matteo Zenatti

L’amor “scortese” dai Trovatori ai Depeche

Il concerto è un’articolata riflessione sulle pene d’amore che dal Medioevo attraversa i secoli, arrivando agli anni Novanta del Novecento: dai trovatori ai Depeche Mode, passando dai Velvet Underground e De André.

La lontananza, il distacco, il desiderio non appagato, l’amore clandestino, la sottomissione estrema ai voleri dell’amata sono tematiche universali che ritroviamo tanto nelle opere dei trovatori in lingua d’oc quanto ne Laballatadell’amoreciecodi Fabrizio De André o nel brano Venus in fur dei Velvet Underground fino alla canzone Master and Servant dei Depeche Mode. La teorizzazione del “servitium amoris” (l’uomo schiavo della donna amata) del poeta del dodicesimo secolo Andrea Cappellano, trova ancora riscontro nei testi dei musicisti del ventesimo secolo.

Elisabetta de Mircovich ha iniziato la sua carriera musicale da giovanissima, collaborando con vari gruppi di musica antica. Ha completato gli studi classici e musicali nella sua città, Trieste, e nel 1989 si è diplomata con lode in violoncello al Conservatorio di Trieste, perfezionandosi poi con Mario Brunello. Ha svolto attività concertistica con il violoncello moderno e barocco, partecipando a diverse formazioni cameristiche.

Ha studiato canto e vocalità antica e ha collaborato come cantante con vari gruppi da camera. Tra le sue collaborazioni più significative figurano I Sonatori de la Gioiosa Marca, l'ensemble Accordone (con cui si è esibita al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e al Mozarteum di  Salisburgo  e  registrato  il  CD  "Vivificet  Spiritus"  per  l'etichetta  belga  Cypres),  l'Ensemble Sequentia di Colonia e l'Ensemble laReverdie, con cui collabora dal 1986. Con quest'ultima formazione, ha tenuto seminari all'Accademia di Canto Gregoriano di Cremona e i Corsi Internazionali di Musica Antica a Urbino.

Matteo Zenatti dopo la maturità classica e studi di chitarra, pianoforte e flauto,   si è diplomato in canto all’Istituto “Orazio Vecchi” di Modena. Specializzatosi in musica antica, ha sviluppato un percorso autonomo nello studio dell’arpa, esplorando strumenti come la romanica e la rinascimentale. Matteo Zenatti collabora stabilmente con l’ensemble laReverdie, con cui ha ottenuto riconoscimenti, come il Diapason d’Or dell’omonima rivista francese, e si esibisce regolarmente in festival italiani e internazionali di musica antica come Grandezze e Meraviglie, Oude  Muziek  (Utrecht),  Herne  (Germania),  Cantar  di  Pietre  (Svizzera),  Laus  Polyphoniae (Anversa). Con laReverdie, si distingue anche per le sue doti attoriali, recitando testi storici durante alcune esibizioni. Nel 2017 ha fondato la Scuola di Madrigali di Verona. Insegna canto antico alla Scuola Civica Bruno Maderna e collabora come musicista e come attore con la compagnia Teatro del Vento di Bergamo.

Fonte: Comunicato stampa
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