Giornate del Cinema Muto
Attese a livello internazionale, con numerosi americani che attraversano l'oceano solo per seguirle, ecco svelate le Giornate del Cinema Muto: a Pordenone dal 6 al 13 ottobre.
n bel connubio "a tre" alle prossime Giornate del Cinema Muto di Pordenone: il cinema, infatti, sposerà letteratura e musica. E non ci saranno solo I Promessi sposi che Mario Bonnard trasse da Manzoni, ma anche film tratti da opere di Balzac.
Per l’edizione 2018 delle Giornate, oltre agli appuntamenti di apertura e chiusura, rispettivamente sabato 6 e sabato 13 ottobre, assume appunto particolare rilievo l’evento di mercoledì 10 ottobre per la prima assoluta della partitura dell’udinese Valter Sivilotti scritta per I promessi sposi (1922). Non la prima, ma la più importante versione cinematografica del romanzo di Manzoni, a opera di un regista fondamentale nella storia del cinema italiano, oggi quasi dimenticato, ma all’epoca assai apprezzato sia come attore che come regista, sapendo passare con fortuna dal cinema muto al sonoro.
La partitura di Sivilotti per questo film, restaurato dalla Cineteca Italiana di Milano, verrà eseguita dalla Nuova Orchestra da Camera "Ferruccio Busoni" diretta dal Maestro Massimo Belli in collaborazione con l’Orchestra "Naonis" di Pordenone.
L’evento orchestrale che inaugurerà ufficialmente la 37/ma edizione delle Giornate sarà Captain Salvation (La nave dei galeotti, 1927) di John S. Robertson, con la partitura composta da Philip Carli, che dirigerà l’Orchestra San Marco di Pordenone.
A chiudere le Giornate la sera di sabato 13 ottobre (con replica domenica 14), sarà Le joueur d’échecs (Il giocatore di scacchi, 1927) di Raymond Bernard accompagnato dalla partitura originale di Henri Rabaud, allievo di Massenet e vincitore del Prix de Rome, eseguita sempre dall’Orchestra San Marco di Pordenone, ma diretta dal maestro Mark Fitz-Gerald.
Numerose altre proiezioni avranno un accompagnamento musicale speciale: Assunta Spina di e con Francesca Bertini e Gustavo Serena con il duo Carlo Aonzo mandolino e John T. La Barbera chitarra, e L’Atlantide di Jacques Feyder, accompagnato da musicisti algerini; una produzione locale sarà lo spettacolo della Zerorchestra Note dal fronte, con le immagini della Grande Guerra dagli archivi della Cineteca del Friuli. Per La memoria dell’altro di Alberto Degli Abbati, con Lyda Borelli e Mario Bonnard, sarà eseguita una nuova partitura dagli allievi del Conservatorio di Trieste.
Infine, appuntamento con i giovanissimi alunni di due scuole secondarie di Pordenone, che quest’anno si sfideranno "a colpi di note" su due comiche di Buster Keaton: The Paleface e The Scarecrow.
Per tornare alla letteratura, particolarmente significativa, per quanto riguarda gli intrecci fra cinema e letteratura, sarà la sezione dedicata a Honoré de Balzac, un autore amato da tanti registi per la sua straordinaria capacità di mettere in scena il gran teatro del mondo e tutti i sentimenti dell’uomo, dai più nobili ai più meschini, senza giudizi morali.
Le Giornate daranno modo di vedere come le cinematografie dei diversi paesi adattarono il vasto repertorio di personaggi balzachiani. Delle oltre trenta versioni da Balzac nel cinema muto italiano ne sopravvive solo una, del 1909: Spergiura! (da La Grande Bretèche, La casa del mistero) di Arturo Ambrosio e Luigi Maggi. Il film sarà presentato insieme ad altri realizzati dal 1906 al 1927 in Francia, Germania e Stati Uniti. La selezione comprende titoli quali L’homme du large di Marcel L’Herbier (192,; Paris at Midnight (1926) di E. Mason Hopper, Liebe (1927) di Paul Czinner e, dello stesso anno, La cousine Bette (La cugina Bette) di Max de Rieux.
Altre presenze letterarie al festival saranno Il fauno di marmo (1920), da Nathaniel Hawthorne, diretto ancora da Bonnard, e Der Hund von Baskerville (Germania 1929) di Richard Oswald; l’ultimo adattamento muto di una trama di Sherlock Holmes, e Tokkan kozo (Un monello incontenibile, JP 1929) di Yasujiro Ozu, liberamente tratto dal racconto "The Ransom of Red Chief" di O. Henry.
Nico Nanni
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