Giornate d'Autunno del Fai: a Zoppola e Teglio Veneto
Sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano le Giornate d'Autunno del Fai. Nel Friuli occidentale beni aperti in entrambe le giornate a Zoppola con una serie di iniziative collaterali. Nel Veneto Orientale, domenica appuntamento con gli Apprendisti Ciceroni a Teglio Veneto
Tornano le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento che il Fondo Ambiente Italiano, dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
ZOPPOLA
All’iniziativa partecipa anche il Gruppo FAI Giovani di Pordenone: sabato 15 e domenica 16 ottobre, con il supporto della Delegazione FAI di Pordenone, aprirà ben cinque "beni" nel comune di Zoppola. Primo fra tutti il Castello di Zoppola, solitamente non aperto al pubblico, ma degno di nota. L’affascinante costruzione, risalente a prima del XII secolo, è dotata di mura, torri, fossati, oltre che di interessanti affreschi di Pomponio Amalteo e Pietro da San Vito. Dal XV secolo in poi è di proprietà dei conti Panciera. Durante le Giornate saranno visitabili alcuni interessanti ambienti interni e il parco ottocentesco che circonda il castello. Ci sarà poi Villa Babuin, edificata nel 1920 in luogo di un preesistente edificio seicentesco: circondata da un maestoso parco, la villa è un elegante esempio di architettura liberty e neogotica. Non solo storia e arte, ma preziosi prodotti locali: tra questi le patate di Ovoledo che si conosceranno alla Cooperativa agricola Co.Pro.Pa., costituita nel 1988 dai coltivatori (oggi i soci sono più di 100). La produzione segue un severo disciplinare di qualità per il consumatore e anche l’impianto non produce rifiuti ma energia. E poi la grappa della storica Distilleria Pagura, la cui fondazione risale al 1879. Qui sarà possibile scoprire tutto il percorso di produzione della grappa, l’alambicco tuttora funzionante, che risulta essere il più antico del Friuli Venezia Giulia e fra i più longevi d’Italia. Infine il mosaico grazie all’apertura del laboratorio di Stefano Jus, pluripremiato artista e attuale docente della Scuola Mosaicisti del Friuli (solo per questa apertura speciale sarà necessario esibire la tessera FAI valida). Oltre a Zoppola, le Giornate FAI interesseranno anche la pedemontana pordenonese grazie al Gruppo FAI di Spilimbergo, che aprirà le porte di villa Carnera e Palazzo Domini a Sequals. Alle ore 10 e alle ore 15.30 del sabato e della domenica sarà anche possibile partecipare a Mosaici a cielo aperto: una passeggiata di circa un’ora e mezza alla scoperta degli splendidi mosaici presenti nel comune di Sequals, che testimoniano la storia delle famiglie del territorio. Non mancheranno gli eventi collaterali: a Zoppola si terrà l’evento di chiusura delle Giornate FAI domenica 16 ottobre (ore 18) nella Distilleria Pagura con un concerto a cura dell’Associazione Culturale L’Arte della Musica e un assaggio di grappa gentilmente offerto dalla Distilleria. Durante tutto il fine settimana saranno inoltre visitabili, a ingresso libero, due mostre temporanee organizzate dal Comune di Zoppola. a Castions di Zoppola nella Galleria Civica d’Arte "Celso e Giovanni Costantini": il Museo permanente e la mostra temporanea "Arte in Palazzo", con diverse opere dell’artista Roberto da Cevraja. I fratelli cardinal Celso (1876-1958) e arcivescovo Giovanni Battista Costantini (1880-1956), originari di Zoppola, furono personalità con importanti cariche di rilievo internazionale in ambito ecclesiastico nella prima metà del ’900, oltre che artisti e appassionati studiosi della storia dell’arte. Celso, scultore attivo, fondò la Società degli Amici dell’Arte Cristiana e la rivista Arte Sacra e fu autore di diversi testi di storia dell’arte, mentre il fratello Giovanni fu presidente della Pontificia commissione centrale per l’arte sacra in Italia. A Murlis di Zoppola, invece, nella Barchessa della Chiesa di Santa Lucia, il Maestro frescante Vico Calabrò e i suoi allievi daranno una dimostrazione di creazione dell’affresco. Le visite saranno curate dai volontari del Gruppo FAI Giovani, della Delegazione FAI di Pordenone, dagli "Apprendisti Ciceroni" dei Licei Leopardi Majorana e Grigoletti di Pordenone e dai Volontari per un Giorno. Tutti i beni saranno aperti dalle 9.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17). La Co.Pro.Pa. sarà visitabile solo nella giornata di sabato dalle 9.30 alle 15 (ultimo ingresso alle 14.30). Per partecipare alle visite è suggerita una donazione a partire da 3 euro e non è richiesta la prenotazione. Sarà possibile iscriversi al Fai in loco. Info:pordenone@faigiovani.fondoambiente.it.
TEGLIO VENETO
Teglio Veneto è il più piccolo comune della città metropolitana di Venezia, al confine con la regione Friuli Venezia Giulia. Il toponimo nelle parlate locali è Tei in friulano, Tejo in veneto, facendo riferimento all’albero del tiglio in latino (tilia).
Questa meta è stata scelta dalla delegazione FAI di Portogruaro per le visite guidate di domenica 16 ottobre, dalle 10 alle 17.30, nell’ambito della manifestazione "Giornate del FAI d’Autunno 2022". La delegata, Maria Rita Flaborea, spiega che gli "Apprendisti Ciceroni" sono allievi del Liceo XXV Aprile di Portogruaro, preparati dall’archeologo Vincenzo Gobbo, autore anche del testo del sito del FAI Veneto.
La visita prevede un percorso storico-naturalistico: centro storico e dimore padronali, quali ville Dell’Anna, Cecchinato, Borghesaleo, Reis (solo l’esterno ed i giardini); luoghi di culto come l’oratorio di S. Antonio; i prati delle Pars.
La "Villam de Tileo", già assurta a pieve, compare per la prima volta nella bolla papale del 1186 e risultava soggetta al Vescovo di Concordia. Il centro storico presenta la tipologia di borgo rurale a corte di impronta tipicamente friulana, con continuità del tessuto edilizio storico costituito da un susseguirsi di edifici continui, con ampi porticati che consentono l’accesso alla corte interna, con aggregazione urbana di funzioni rurali. Accanto all’architettura rurale, il centro storico è completato da alcune importanti residenze signorili del XVIII-XIX secolo appartenenti alla borghesia agraria.
I prati delle Pars, in origine, erano terreni pubblici utilizzati dalle comunità locali come pascolo libero, prati da sfalcio e piccoli appezzamenti boschivi per legna: erano aree periferiche ai centri abitati, con un suolo non adatto alla coltivazione, perché paludose o soggette ad esondazioni. Il primo intervento di bonifica del territorio fu lo scavo e la regimentazione del canale Taglio. L’area delle Pars fu lentamente tolta alle paludi e trasformata in campi asciutti da adibire a coltivazione. Dagli anni ottanta un gruppo di appassionati naturalisti locali si è impegnato a ridonare a una parte della campagna l’originario aspetto naturale. Al momento l’estensione dell’area raggiunge i 40mila metri quadrati, ma è in costante aumento. Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca e progettazione, con il contributo di studiosi e professionisti, i volontari sono riusciti a ricreare prati arborati, siepi, un lembo di boschetto planiziale, un’area umida, e diversi campetti seminati a colture tradizionali oramai scomparse.
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