Festival Internazionale di Musica: concerti a Gruaro e Teglio Veneto

Il 42° Festival Internazionale di Musica di Portogruaro prosegue con il cartellone “Dopo il Festival”, all’interno del quale rientrano altri due appuntamenti del progetto speciale che si esprimerà nell’ambito delle peculiarità multiculturali e multilinguistiche delle comunità a confine tra Veneto e Friuli. 
Giovedì 19 settembre alle ore 21.00 presso la Sala Consiliare di Gruaro si terrà lo spettacolo Le Danze friulane e i Balli Folclorici di confine tra passato e presente su musiche di Bach, Bragato e Kravos, eseguite dall’ensemble di archi dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani con Alessio Venier nel ruolo di maestro concertatore e Angelo Floramo voce narrante.
Un percorso storico e geografico dal Rinascimento fino alla contemporaneità, realizzato attraverso la musica per la danza, tessuto dalla voce narrante dello storico Angelo Floramo. Il Friuli, terra di confini, contrasti e molteplici etnie, ha nei secoli originato una notevole diversità di forme artistiche, in cui spicca la musica dedicata al ballo. La danza, come espressione popolare, ha trovato nel Friuli un grande sviluppo, testimoniato fin dal Cinquecento. Chiude il programma la musica per archi di José Bragato, storico collaboratore di Astor Piazzolla, nato a Udine e autore di numerose composizioni ispirate al mondo sudamericano, ma con ricordi e suggestioni della terra d’origine.

Venerdì 20 settembre alle ore 18.00 presso lo Studio Idee & Materia di Teglio Veneto si terrà un approfondimento dedicato a Pasolini il Friulano: un poeta-musico, spettacolo musicale su brani dei compositori Mario Pagotto e Renato Miani, interpretati dal soprano Annamaria Dell’Oste, e i pianisti Francesca Sperandeo e Federico Lovato. Lo spettacolo sarà arricchito dal Workshop La lingua friulana nella musica d’oggi tenuto dai due compositori.
Nelle Litanie di un bel ragazzo (La nuova gioventù-Poesie friulane), Pier Paolo Pasolini canta la natura e la vita terrena attraverso gli occhi dal biel fì che, nel giorno di Festa, la Domènia, si veste di morte e presagio.
Traendo ispirazione dal testo pasoliniano il compositore Mario Pagotto rende omaggio al Poeta di Casarsa, sviluppando un componimento in cui la dimensione spirituale di Pasolini è onnipresente. Dopo il Preludio che, con il brano conclusivo Litanie condivide l’idea della ripetizione variata della preghiera, quasi in una sorta di mantra, la voce del soprano assume già dal secondo quadro il ruolo di protagonista: La siala è una vera e propria Aria bipartita con riferimenti ambientali alla campagna friulana, mentre nel brano Jesus Jesus Jesus è evidente il richiamo a J.S. Bach, l’autore preferito da Pasolini, con un innesto di materiali musicali originali sul Preludio in re minore dal Clavicembalo ben temperato. In questo modo un inquieto sentimento che vira sempre tra sacro e profano, tra spirituale e terreno coniuga in modo inestricabile questi due estremi, sullo sfondo di una campagna friulana reale e idealizzata allo stesso tempo dalla poesia pasolininana. 

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Eventi a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.