Esce oggi il nuovo disco del pordenonese Remo Anzovino
Il pianista e compositore pordenonese lo presenterà mercoledì 17 maggio alle 21 nel Centro culturale dei Magredi nel Parco Brolo a San Quirino. Don't Forget to Fly per il compositore è la metafora della necessità di sognare
Esce oggi in vinile, CD e sulle principali piattaforme digitali (distribuito da Believe) il nuovo disco del compositore pordenonese Remo Anzovino; è il primo completamente piano solo della sua carriera, e sarà presentato in una serie di appuntamenti, tra cui il 17 maggio alle 21 al Centro Culturale di San Quirino e il 19 maggio al Visionario di Udine alle 19.30. Si tratta di dodici tracce attraverso cui Anzovino costruisce una metafora che traduce in puro suono il bisogno degli esseri umani di volare, le immagini dinamiche di un sogno che si rivela come un potente mezzo di interpretazione della realtà. Un atteso ritorno sei anni dopo il fortunato album “Nocturne”, arrivato a 18 milioni di streaming solo su Spotify.
Compositore, pianista, performer, avvocato penalista, Anzovino ha almeno 4 vite e forse più, posizionandosi tra i più originali ed eclettici interpreti del nostro tempo. Protagonista di progetti al confine tra musica e cinema, celebrato con il Nastro D'Argento 2019 Musica dell’Arte per le sue colonne sonore, ha collezionato oltre 24 milioni di streaming in 180 Paesi nel mondo solo su Spotify.
Come un moderno sciamano, il compositore ci accompagna in uno strabiliante mondo delle meraviglie in cui si nuota nell’aria (Air Summer), si scopre che il cielo è un immenso prato di fiori (Sky Flowers) e ci si stende a riposare su un’amaca posizionata tra due nuvole (Between Two Clouds).
Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e ci fa sentire con una raffinata sincope la pulsazione del cuore e il desiderio che prevale sulla paura (The Second Life Of Icarus), descrive attraverso una struggente ballata mediterranea la luce transitoria della luna, prima che svanisca nel giorno, (Morning Moon), annulla la forza di gravità permettendoci di volare ad alta quota (No Gravity) si scatena nello strepitoso tango di un equilibrista (On a Tightrope), danza sulla coreografia di uno stormo di uccelli (Dance of Birds), è la voce di una foresta di alberi che adornano il cielo (Celestial Trees).
L'accordo in controtempo alla fine del sontuoso valzer che conclude l’album – la title track Don't Forget To Fly - definisce il momento in si aprono gli occhi e ci si sveglia dal sogno.
Anzovino si diverte a esplorare ogni possibilità del suo piano, un grand coda concerto Steinway&Sons della collezione Bussotti&Fabbrini di Firenze, senza ricorrere ad alcun overdub. Il risultato è un suono pianistico naturale, di una bellezza senza artifici. Unisce la raffinatezza armonica all’originalità delle melodie e dosa riferimenti colti e popolari, dando vita a un’interpretazione di grande classe e dinamicità.
Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato dal grande fonico Stefano Amerio (oltre 100 dischi con ECM) al Teatro di Fiesole, luogo scelto non solo per la sua acustica straordinaria ma anche perché in quegli stessi luoghi - narra la leggenda - Leonardo Da Vinci ha effettuato le sue prove di volo, incarnando egli stesso la Seconda Vita di Icaro.
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