Olimpiadi Parigi 2024: vescovi francesi su cerimonia di apertura, “cristiani feriti da eccesso e provocazione di certe scene”
“La cerimonia di apertura proposta ieri sera dal Comitato organizzativo dei Giochi Olimpici ha regalato al mondo intero meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente apprezzati. Questa cerimonia purtroppo prevedeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”
“La cerimonia di apertura proposta ieri sera dal Comitato organizzativo dei Giochi Olimpici ha regalato al mondo intero meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente apprezzati. Questa cerimonia purtroppo prevedeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”. Così in una nota diffusa sabato 27 luglio mattina la Conferenza episcopale francese reagisce ad uno dei quadri coreografici che si sono visti ieri sera nel corso della cerimonia di apertura sulla Senna. A colpire in negativo, è stata la parodia dell’Ultima Cena di Leonardo in cui il Cristo viene sostituito da una donna obesa, mentre figure queer e trans (anche un bambino) raffigurano i suoi apostoli.
I vescovi ringraziano “i membri di altre fedi religiose che ci hanno espresso la loro solidarietà”. E aggiungono: “Questa mattina pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che sono rimasti feriti dall’eccesso e dalla provocazione di certe scene. Vogliamo che capiscano che la celebrazione olimpica va ben oltre i pregiudizi ideologici di alcuni artisti”.
Da tre anni, in vista dei Giochi di Parigi, la Conferenza Episcopale francese ha avviato il progetto Holy Games che sta coinvolgendo numerosi cattolici. La settimana scorsa si è celebrata la messa di apertura della tregua olimpica, alla presenza di numerose personalità religiose, politiche e sportive.
“Crediamo che i valori e i principi espressi e diffusi dallo sport e dalle Olimpiadi – scrivono i vescovi – contribuiscano a questo bisogno di unità e di fraternità di cui il nostro mondo ha tanto bisogno, nel rispetto delle convinzioni di tutti, attorno allo sport che ci unisce e per poter promuovere la pace delle nazioni e dei cuori”. Lo sport è “una meravigliosa attività umana” e i giochi Olimpici sono “un movimento al servizio di questa realtà di unità e fraternità umana”.
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